Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha annunciato con grande enfasi che intende investire quasi tutto il suo patrimonio nel miglioramento dei servizi sanitari e dell’istruzione in Africa per i prossimi venti anni. Sì, perché sembra che l’unico modo per liberare il potenziale umano sia, a quanto pare, quello di buttare soldi in un continente che ha visto scommesse analoghe nel passato – con risultati discutibili. Parlando ad Addis Abeba, riportato dalla BBC, Gates ha affermato che “liberando il potenziale umano attraverso la salute e l’istruzione, ogni Paese africano dovrebbe intraprendere la strada della prosperità”. A saperlo prima, ci saremmo risparmiati anni di discussioni sulla povertà, giusto?
L’annuncio, fatto con tempismo quasi comico, arriva a un mese dalla decisione di donare il 99% del suo patrimonio alla Fondazione Gates, che, guarda caso, ha previsto la sua chiusura per il 2045. Quindi, ovviamente, non ci sono dubbi sul fatto che tutto ciò sia un gesto assolutamente disinteressato. Se il nuovo investimento verrà confermato, potrebbe risultare in una delle più grandi donazioni filantropiche di sempre, superando i contributi storici di industriali del calibro di John D. Rockefeller e Andrew Carnegie, ovviamente “già corretti per l’inflazione”, perché non si sa mai.
Solo l’impegno dell’investitore di Berkshire Hathaway, Warren Buffett, di donare il suo patrimonio – attualmente stimato da Forbes in 160 miliardi di dollari – potrebbe risultare maggiore, a patto che il mercato azionario non decida di fare capriole. Ma chissà, forse è questo il piano: far sembrare che i miliardari si stiano dando battaglia per chi dona di più, mentre nel frattempo, i risultati concreti nelle società che intendono aiutare sono desolanti. Quindi, andiamo, chiunque può fare affari con un bilancio di milliardari senza mai chiedersi perché i problemi siano ancora lì, giusto?



