Ieri, lunedì 15 dicembre 2025, presso la gloriosa sede di Unindustria a Roma, si è svolto l’ultimo, scintillante incontro dell’anno del raffinato format “Benvenuto nella Tua Associazione!”. Un appuntamento imperdibile dedicato agli Associati, ovviamente inserito nella Delega “Organizzazione e Rapporti associativi”, coccolato dal sempre impeccabile vice presidente Stefano Cenci.
Nel suo solenne saluto di benvenuto, Cenci ha scelto di… aspettate, vi risparmio il solito bla bla istituzionale e noioso. Come sempre, l’evento era una festa di formalità che avvicina tutti, soprattutto per ricordare quanto sia piacevole stare insieme a chi già paga per appartenere a questa compagine associativa.
Il Rituale Annuale dell’Orgoglio Associativo
Quindi, come ogni anno, ci si è riuniti in una parata di sorrisi e strette di mano per celebrare la stupefacente unione di imprenditori che, tra un bicchiere di caffè e qualche battuta preconfezionata, possono esultare per il semplice fatto di essere lì. Perché si sa, in Unindustria il senso di appartenenza è sacro: a costo zero per chi osserva da fuori, ma ovviamente molto conveniente per chi è già dentro.
E non ci si stupisce delle parole di circostanza, dei proclami sull’importanza del networking e delle invariabili promesse di potenziare i rapporti associativi. Tutto serve per alimentare questo grande spettacolo che si ripete immutato nel tempo. Perché cambiare, quando si può replicare assurdità sotto forma di buone intenzioni?
Occhi Puntati sulla Delega “Organizzazione e Rapporti Associativi”
Gli illuminati della Delega, capitanati dal vice presidente Stefano Cenci, si sono quindi presi la briga di ricordare quanto sia fondamentale affinare l’ingranaggio organizzativo, ma si guardano bene dal spiegare come o cosa attenderà gli Associati nel prossimo futuro. Chiaro che tutto resterà avvolto in un’aura di mistero che difficilmente si dissolverà prima del prossimo incontro annuale.
Un vero capolavoro di trasparenza, diciamolo, che riassume bene lo spirito di questo rito. Magari un giorno prenderanno coraggio e proporranno qualche rivoluzione, ma per ora accontentiamoci di restare a guardare il solito copione, con i protagonisti sempre gli stessi e le battute di sempre.
In definitiva, l’incontro è stato il classico appuntamento dove si conferma che tutto resta esattamente come prima, ma con grande entusiasmo nel dirlo e farlo sembrare una novità. Nulla di nuovo sotto il sole di Unindustria, il tempio dell’immobilismo decorato da sorrisi e sermoni istituzionali.



