Basta poco per salvarsi la pelle ogni giorno, ma chi ci pensa davvero?

Basta poco per salvarsi la pelle ogni giorno, ma chi ci pensa davvero?

I fumi di cottura, il gas, l’uso quasi simbolico della cappa aspirante. Poi, nella cameretta: vernici tossiche, mobili appena comprati, tappeti sintetici e giocattoli in plastica che sembrano più una chimera che un passatempo innocuo. Perfino in bagno, tra spray, detergenti e deodoranti per ambienti, l’aria sembra un cocktail esplosivo. E il salotto? Tessuti trattati, fumo passivo e polvere a volontà. Insomma, un vero e proprio festival di nemici invisibili per i polmoni dei più piccoli, stando ai pediatrici della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Simri), affiliata alla Società Italiana di Pediatria, che hanno deciso di lanciarci un magnifico campanello d’allarme dal Congresso nazionale di Verona.

Per i nostri amati pediatri, la soluzione è semplice come bere un bicchier d’acqua: “Serve un’azione coordinata per ridurre questa esposizione quotidiana ai ‘nemici invisibili’ dentro e fuori casa”, ci dicono smaniosi di informarci. Nel frattempo, meglio inculcare nelle famiglie pratiche di vita più… respirabili, perché proteggere i bambini non è mica roba da poco.

I dati non sono proprio una favola: nel 2021, l’inquinamento atmosferico ha stroncato 8,1 milioni di persone nel mondo, tra cui 700.000 bimbi sotto i cinque anni, con un’ampia maggioranza nei Paesi meno fortunati economicamente. Ecco il fulmine a ciel sereno: quasi il 40% di queste morti è attribuibile all’aria inquinata proprio dentro le mura domestiche. Un ambiente che dovrebbe essere il nostro rifugio invece si trasforma in una trappola mortale. Bravi tutti!

Attenzione all’aria di casa, ma non troppo

Giovanni Viegi, pneumologo ed epidemiologo di ben due istituti tra Pisa e Palermo, ci regala il suo pensiero illuminante: “Spesso ci preoccupiamo dello smog fuori, mentre dentro casa l’aria la respiriamo tutto il giorno, e ancor di più i bambini” – roba da far rabbrividire qualsiasi genitore distratto.

Fumo passivo, stufe che sembrano camini fatati ma velenosi, spray profumati che mascherano putride verità, vernici odorose, muffe invisibili: il menù è variegato e spesso sottovalutato. Ma ecco la lieta novella, perché non tutto è perduto: basterebbero accorgimenti elementari come arieggiare bene, usare quella cappa aspirante che giace inutilizzata e rinunciare a qualche prodotto domestico aggressivo. Semplici gesti, si dice, ma con un impatto che può salvare parecchi alveoli polmonari, soprattutto i più delicati.

Un messaggio semplice ma efficace: basta poco per trasformare quella scatola chiusa e tossica in un ambiente un po’ meno ostile ai piccoli eroi della respirazione. Ma chissà quanto ascolteremo davvero, o continueremo a illuderci che l’aria di casa sia sempre la più sicura del mondo. Buona fortuna, piccoli e grandi respiratori.

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