Banca d’Italia avvia amministrazione straordinaria per Banca Progetto e scioglie il cda

Banca d’Italia avvia amministrazione straordinaria per Banca Progetto e scioglie il cda

È incredibile e scandaloso vedere come nella giungla burocratica italiana ci si riempia la bocca di promesse e numeri, mentre la realtà calpesta quei fantomatici trionfi. Il Consiglio di amministrazione dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A. si vanta del bilancio 2024, presentato da una direttrice che, tra un numero e l’altro, sembra dimenticare il vero disagio delle persone. Approvare un bilancio da quasi 550 milioni di euro di finanziamenti è facile sulla carta, ma chi beneficia veramente di questi fondi?

Numeri Sproporzionati e Risultati Assurdi

In un mondo dove l’offerta di credito a famiglie e aziende è in caduta libera, l’Istituto esulta per un incremento del 15% nelle erogazioni. Si parla di 396 milioni di euro in prestiti a medio-lungo termine e si strombazzano i successi come se fossero conquiste eroiche. Ma chi ha realmente accesso a questo denaro? Se l’istituto è un “investitore a lungo termine”, perché non ha saputo fronteggiare le défi più critiche del settore?

Un Sostegno Irrealistico al Settore Sportivo

Il sostegno allo sport, così decantato, pare più un’illusione: 473 milioni di euro, un aumento del 22% rispetto all’anno scorso. Ma dietro questi numeri scintillanti si nasconde la verità di centinaia di atleti e associazioni che si sentono lasciati soli, mentre i Comuni si moltiplicano nelle richieste senza ottenere mai il supporto adeguato. E che dire del settore culturale? I 73 milioni di euro devoluti sembrano un miserabile palliativo per progetti che potrebbero servire a salvaguardare il nostro patrimonio, ma che spesso affondano nell’indifferenza.

Retorica e Realismo

Il Presidente Quintieri si compiace di risultati che sembrano frutti di una fatica titanica, ma la verità è che la sua soddisfazione suona vuota al confronto delle centinaia di organizzazioni che lottano senza il supporto necessario per sopravvivere. E mentre lui pronuncia parole di ottimismo, molti temono per il futuro delle loro comunità. Le sue affermazioni di solidità patrimoniale e sostenibilità si scontrano con il dolore di chi vive in un’Italia in cui i sogni vengono smontati dalle mancanze.

Un “Utile” Che Non Serve a Nessuno

Chiudere il 2024 con un utile netto di 4,5 milioni di euro può sembrare un bel colpo, ma è un risultato tragico su un quadro complessivo di accuse di inefficienza e mancanza di visione. Questo utile rappresenta una goccia in un oceano di problemi e sofferenze. Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Baldino sul “catalizzare risorse” suonano come una beffa per chi quotidianamente fatica a trovare un senso a queste promesse irrealizzabili.

Ironia di “Soluzioni” Improbabili

In questo caos, ci si potrebbe chiedere: “E quali potrebbero essere le vere soluzioni?”. Forse se qualcuno si prendesse la briga di ascoltare le reali esigenze delle comunità, anziché fare proclami trionfali. Se i fondi realmente rispondessero ai bisogni, l’Italia brillerebbe, non sembrerebbe ancora un labirinto di inefficienze e incongruenze. Ma ecco, probabilmente rimarremo in attesa di “soluzioni” che non vedranno mai la luce. E nel frattempo, il conto da pagare sarà sempre più alto per chi lotta nella realtà quotidiana.

Immaginate di trovarvi di fronte a una compagnia che proclama risultati strabilianti, mentre la realtà è ben diversa. I costi operativi, che non sono altro che il riflesso di una gestione inefficiente, sono aumentati di un incredibile 5,2% rispetto all’anno passato. E per cosa? Per coprire gli oneri folli legati al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Credito! Che meraviglia!

La Liquida Illusione

Vantarsi di avere una posizione di liquidità e capitale solida è sempre più facile, soprattutto quando si esibiscono indicatori che, per autorità, sono ben sopra le soglie regolamentari. Con un NSFR al 132% e un LCR che si mostra a un vergognoso 786%, si potrebbe pensare che ci sia davvero qualche cosa di buono. Ma ahimè, il CET1 Ratio per il 2024 si attesta al 68,07%, ben oltre il ridicolo requisito del 14,25%. Certo, fa effetto, ma non raccontateci balle: la diminuzione di 190 punti base rispetto all’anno scorso è la vera notizia, e di cosa stiamo parlando? Della liquidazione degli azionisti privati che ha mandato a ramengo i Fondi Propri!

Rischio di Credito: Una Gestione Allegra

La gestione del rischio di credito ha assunto un tono spavaldo, con rettifiche in crescita di 3 milioni di euro, ma la qualità del credito sembra finalmente migliorare, o almeno così dicono. L’NPL ratio netto è sceso al 3,5%, e vogliamo credere che sia un segno positivo? Mentre il tasso di copertura dei crediti deteriorati sale al 61,8%, chiudendo con una crescita di 4,3 punti percentuali. Che sia finalmente il tempo della trasparenza?

La Revisione: Ultimo Atto di Farsa

A questo punto, non posso fare altro che sorridere amaramente pensando alla Società di revisione che è in procinto di completare la revisione contabile del bilancio esercizio al 31 dicembre 2024. Se qualcuno avesse voglia di osare, dovrebbe chiedersi quale sarà l’indice di verità presente in quei documenti. La trasparenza è un’altra parola che viene utilizzata, ma chi crede davvero che arriverà agli azionisti prima dell’assemblea?

In fondo, chi ha realmente intenzione di affrontare e risolvere i problemi? Se mai ci fosse un vero e proprio impegno per migliorare le cose, si sarebbe già visto. Ma ovviamente siamo solo a parlare di ipotetici “possibili soluzioni”, ironia della sorte, perché chi mai si propone di attuarle?

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!