Autostrade condannata: finalmente qualcuno paga per il rumore infernale, ma è solo l’inizio

Autostrade condannata: finalmente qualcuno paga per il rumore infernale, ma è solo l’inizio

Quando le autostrade sono più rumorose di un cantiere aperto 24 ore su 24 e nessuno fa nulla per anni, la giustizia ogni tanto si sveglia. La Cassazione ha emesso una sentenza che sa di miracolo: Autostrade per l’Italia dovrà sborsare 1 milione di euro per aver rovinato la vita di una famiglia di Varazze, costretta a vivere con il frastuono incessante della A10, in un tratto ovviamente privo di barriere fonoassorbenti. Già, perché proteggere i cittadini dal rumore sembrava un lusso inutile.

Il diritto alla salute batte (per una volta) il profitto

La Cassazione ha stabilito un principio che suona quasi rivoluzionario: il diritto alla salute conta più dei profitti delle concessionarie autostradali. Roba da non credere. L’inquinamento acustico non è solo fastidioso, ma distrugge la qualità della vita, giustificando quindi un risarcimento. Peccato che si sia dovuti arrivare fino alla Cassazione per ottenere giustizia: evidentemente il concetto di “vivibilità” non era ancora chiaro ai gestori delle infrastrutture.

Il caso di Varazze: anni di inferno e svalutazione dell’immobile

La Terza sezione civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 631 del 2025, ha confermato quanto già deciso dalla Corte d’Appello di Genova. Il motivo? Semplice:

  • Danno esistenziale: Vivere con un’autostrada che ruggisce giorno e notte non è esattamente l’ideale per la salute mentale.
  • Deprezzamento dell’abitazione: Chi comprerebbe mai una casa accanto a una pista da corsa a cielo aperto? Nessuno, ovviamente. Risultato? Un milione di euro di danni.
E adesso cosa succede? Il castello di carte potrebbe crollare

Se questa sentenza fa scuola, per Autostrade per l’Italia e soci si prospettano tempi duri. Rosanna Stifano, vicepresidente di Assoutenti, ha già lanciato l’allarme: questa decisione potrebbe aprire la strada a valanghe di cause. E come darle torto? Ogni giorno migliaia di famiglie in Italia vivono accanto a tratte autostradali prive di protezioni, con il rumore che entra nelle case peggio di un ladro notturno.

L’associazione ha già annunciato che chiunque viva in condizioni simili può fare richiesta di:

  • Risarcimento per i danni esistenziali, per chi ormai ha il ronzio delle auto tatuato nel cervello.
  • Indennizzo per la svalutazione degli immobili, per chi si ritrova a possedere una casa che vale meno di un garage in periferia.
La solita vergogna italiana: anni di inerzia e nessuno paga davvero

Ora la domanda è: qualcuno si muoverà per risolvere il problema o si aspetterà la prossima ondata di cause legali? Le concessionarie incassano miliardi ma quando si tratta di tutelare i cittadini, magicamente, i fondi sembrano svanire.

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