Attacco criminale alla scienza? Bassetti scuote i medici contro il circo delle fake news

Attacco criminale alla scienza? Bassetti scuote i medici contro il circo delle fake news

Ah, medici italiani, è giunto il momento di scendere dalla vostra incrinata torre d’avorio e di mettere mano, anzi, dita anche voi ai social. Senza quel fastidioso snobismo, perché combattere le fake news proprio là dove germinano e si moltiplicano è diventata la nuova missione sacra. L’appello? È stato lanciato da Matteo Bassetti, il grande capo della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, in un’ironica performance durante la manifestazione ‘Liguria d’Autore’ a Rapallo. Sì, perché sta accadendo qualcosa di meravigliosamente grottesco: «un attacco criminale alla scienza», come lo definisce il nostro infettivologo, con tanto di regia politica dietro che pesca direttamente negli oceani americani.

Matteo Bassetti si dilunga sull’incredibile scena statunitense, dove addirittura Robert Kennedy Jr. diventa ministro della Sanità, un fatto che rischia seriamente di mettere il freno a mano al progresso mondiale. Davvero un colpo di scena degno dei migliori thriller, che però in realtà ci fa solo sobbalzare per l’assurdità.

Secondo Bassetti, dietro alle polemiche che non solo mettono in dubbio i vaccini ma l’intera medicina basata sulle evidenze scientifiche, ci sono interessi che vanno oltre la cieca ignoranza. Ovvero, organizzazioni criminali che lucrano su proposte di salute e terapie alternative tanto inutili quanto pericolose. In pratica, non si tratta di qualche folle isolato, ma di un sistema ben oliato – o meglio, ben sudicio – che andrebbe colpito senza pietà. Ma ovviamente qui si arriva a un paradosso: se si mettesse mano a questi gruppi malavitosi, si abbatte il meccanismo che fa girare il traffico delle piattaforme social. E allora forse conviene mantenere il giochino vivo e vegeto, caro come l’oro per chi ci guadagna rinforzando il caos.

Come si combatte questa piaga? La risposta di Bassetti è semplice quanto rivoluzionaria: bisogna entrare nell’arena digitale, cara anche a sciamani, venditori di fumo e delinquenti di ogni sorta. Il medico del 2025 deve essere un ibrido tra il guaritore di una volta e un influencer armato di studi e dati scientifici. Perché, se lasciamo i social in mano a questi personaggi, alla fine il cittadino medio pensa che vaccinarsi è come ordinare l’infarto a domicilio, questa è la realtà distorta che circola.

Ecco allora l’invito a tutti i camici bianchi d’Italia: lasciate perdere la puzza sotto il naso e buttatevi sulla tastiera. «Sporcarsi le mani», dice, non è solo una metafora, significa fare la guerra alle fake news direttamente nella loro fornace digital-social. Se ignoriamo questa sfida, prepariamoci a subire un’invasione permanente di fake e pseudoscienza spacciata per verità.

La ricetta? Semplice ma poco seguita: stare sui social, contrapporre la dura realtà degli studi e dell’evidenza scientifica a quelle improbabili «ricette» che illudono e, peggio, danneggiano. È un lavoro quotidiano, faticoso, ma necessario per provare a mettere un freno all’infinita corsa verso il baratro della disinformazione.

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