Il diciottenne residente a Roma, arrestato lo scorso marzo, dovrà affrontare un processo immediato per il tragico suicidio dello studente universitario Andrea Prospero, avvenuto il 29 gennaio a Perugia.
L’arresto, risalente al 17 marzo, ha visto il giovane protagonista di un’accusa molto seria: istigazione o aiuto al suicidio. La vittima era stata trovata senza vita in un appartamento di via del Prospetto, nel cuore della città umbra.
Le indagini, condotte con cura certosina dagli uomini della Polizia postale e della squadra mobile di Perugia, si sono concluse con l’analisi approfondita dei dispositivi sequestrati e delle conversazioni scambiate tra il ragazzo e la vittima. Il quadro probatorio, si legge in una nota del procuratore Raffaele Cantone, è stato giudicato sufficientemente solido per chiedere il giudizio immediato.
Il giovane resta agli arresti domiciliari e dovrà presentarsi in tribunale per l’udienza fissata l’8 ottobre, dove si deciderà il destino di una vicenda che ha gettato un’ombra pesante sulla vita di due ragazzi e sull’attività investigativa della città .



