Una mattinata drammatica al massiccio del Monte Bianco ha visto il tragedia prendere forma sulle asperità della Cresta del Brouillard, a quota 4030 metri. Il Soccorso Alpino Valdostano è stato chiamato a intervenire per recuperare il corpo senza vita di un alpinista precipitato. La salma è stata trasferita a Courmayeur, mentre le delicate operazioni di identificazione e ricostruzione dell’accaduto sono affidate agli uomini della Guardia di Finanza di Entrèves-Courmayeur.
Non proprio una giornata fortunata per il gruppo, dato che i due compagni dell’alpinista deceduto sono stati condotti a Courmayeur illesi, sfuggendo a un destino ben più crudele.
Ma se qualcuno pensasse che la tragica vicenda fosse l’unico fatto di cronaca alpinistica della giornata, si sbaglia di grosso.
Solo il giorno precedente, il medesimo Soccorso Alpino Valdostano si è trovato alle prese con un’altra disavventura alpinistica sul Dente del Gigante. Qui un alpinista è rimasto appeso nel vuoto, sospeso dalla sola corda, oltretutto in una posizione davvero scomoda e pericolosa. Dopo numerosi tentativi di soccorso tramite elicottero, l’inevitabile si è consumato: gli operatori hanno dovuto arrampicarsi sulla parete rocciosa del Dente del Gigante per raggiungere e mettere in sicurezza il malcapitato.
Una volta raggiunto, l’alpinista è stato scortato al Rifugio Torino, da dove è stato infine trasferito con l’elicottero. Un epilogo certamente meno funesto, ma non meno vertiginoso e rocambolesco.
Questa doppia vicenda ribadisce, se mai ce ne fosse bisogno, quanto il mondo dell’alpinismo estremo sia imprevedibile e pericoloso, anche per chi è accompagnato da squadre di soccorso ben organizzate e capaci di sfidare condizioni estreme.
Un piccolo promemoria per chi si avventura su queste vette: scorci mozzafiato non sono mai innocui, e dietro ogni cima si nasconde un’ombra pronta a trasformare la sfida in tragedia o in dramma da sventare all’ultimo respiro.



