L’indagine della Procura di Milano
La Procura di Milano ha avviato un’indagine nei confronti di Amazon, ipotizzando una frode fiscale per un valore di 1,2 miliardi di euro. Considerando anche sanzioni e interessi, la cifra potrebbe arrivare fino a 3 miliardi di euro. L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Monza e coordinata dal Pubblico Ministero Elio Ramondini, ha preso il via nel 2021 a seguito di controlli di routine.
Secondo le accuse, il colosso dell’e-commerce non avrebbe rispettato gli obblighi fiscali relativi alla tassazione di prodotti venduti sulla piattaforma in Italia da venditori extraeuropei, in particolare cinesi. Le verifiche delle Fiamme Gialle hanno portato all’acquisizione di documenti per ricostruire il modello di business dell’azienda e valutare eventuali irregolarità fiscali.
L’algoritmo predittivo nel mirino
Uno degli aspetti più controversi riguarda il sistema algoritmico di Amazon, che secondo gli inquirenti non terrebbe conto degli obblighi tributari dei venditori terzi operanti sul marketplace italiano. La società sarebbe accusata di non aver segnalato all’Agenzia delle Entrate l’identità e i dati dei venditori, impedendo il pagamento dell’IVA del 21%, dovuta per le vendite effettuate nel Paese.
Manager sotto indagine e precedenti sequestri
Nell’inchiesta risultano indagati anche tre top manager della multinazionale. Già lo scorso luglio le autorità italiane avevano disposto un sequestro preventivo di 121 milioni di euro nei confronti di Amazon. Non è la prima volta che l’azienda di Jeff Bezos finisce sotto la lente d’ingrandimento per questioni fiscali: nonostante il suo enorme volume d’affari, il gruppo verserebbe in Italia solo una ventina di milioni di euro all’anno in tasse.