Il presidente della Regione, Alberto Cirio, ha firmato l’inedito decreto di redistribuzione delle deleghe, un’operazione tanto coraggiosa quanto sorprendentemente tardiva. Turismo, Sport e Post-olimpico, quei póchi ambiti ancora ritenuti appetibili, sono stati affidati all’inossidabile “fratello” cuneese Paolo Bongioanni, già impegnato con l’Agricoltura – perché nulla urla “competenza” come accumulare incarichi senza soluzione di continuità.
Intanto, la “perdente” della serata, se così la possiamo chiamare, si accontenta di curare Cultura, Pari opportunità e Politiche giovanili. Insomma, un bel tris che lascia spazio a chissà quali nuove imprese.
Il solito Gioco delle Deleghe: Razionalizzazione o semplicemente spostare i problemi?
Alberto Cirio non ha perso l’occasione per vestire i panni del riformatore illuminato, dichiarando con sincera convinzione:“
«La ridistribuzione delle deleghe, dopo un anno di onorata amministrazione, è una scelta di buon governo per rendere più efficiente la macchina amministrativa.»
Come se bastasse smembrare qualche incarico per trasformare una girandola di inefficienze in una macchina perfetta. Ovviamente, questa pietra miliare del “buon governo” è stata “condivisa” con le forze della coalizione e i colleghi di giunta, perché l’approvazione unanime è fondamentale per mantenere l’illusione di un team compatto – tanto sulla carta quanto sui comunicati stampa.
Cirio, deus ex machina di questa operazione, si è sentito anche in dovere di elencarci i meriti di Chiarelli in quei settori concessi in “gentile” comodato d’uso per un po’: un lavoro che ora, a suo dire, potrà focalizzarsi finalmente sulla Cultura. Cultura che, magari, ha conosciuto “risultati importanti” grazie alla celebre e tanto acclamata “misura Anticipo cultura”, una formula magica la cui reale efficacia resta materia di dibattito aperto, ma che almeno suona bene nei comunicati.
Per quanto riguarda il “redelegato” Bongioanni, Cirio non si è risparmiato nel dipingerlo come “una delle figure pubbliche più esperte in ambito turistico in Piemonte”, aggiungendo, con il consueto entusiasmo, che la sua competenza in Sport (oltre che Agricoltura) “consentirà di incrementare i trionfi di un settore già in crescita”. Da quanto sembra, la moltiplicazione degli incarichi è la nuova frontiera dell’efficienza.
Dunque, nel magnifico mondo delle deleghe piemontesi, tutto cambia affinché nulla cambi davvero. O meglio, si spostano pezzi, giusto per far credere di lavorare sodo, mentre il resto segue il copione immutabile di un governo dove il familismo e la redistribuzione di potere giocano la parte principale – con il sorriso sornione di chi vuole farci credere di star riscrivendo le regole del gioco.
Ah, il nulla cosmico di Torino sprigionato in un articolo che sembra fatto apposta per testare la pazienza del lettore: nessuna notizia, nessun contenuto, solo un vuoto pneumatico degno di una lunga giornata d’attesa in sala d’aspetto.
Certo, c’è persino il fastidioso invito a “Vai a tutte le notizie di Torino” come se fosse un portale magico che conduce da qualche parte, ma in realtà rimane solo un ingannevole miraggio digitale senza alcuna sostanza o informazione da condividere.
E non dimentichiamo quel tocco di classe finale con la licenza “© RIPRODUZIONE RISERVATA” che suggerisce che anche il vuoto ha un costo, o almeno una qualche forma di copyright misterioso, come se il niente appartenesse davvero a qualcuno.
Insomma, un capolavoro di contenuto inesistente, confezionato con la stessa cura e passione che si riserva ad una pazzia burocratica o un refresh di pagina infinito. Complimenti alla redazione per l’innovazione nel campo dell’assenza totale di informazione.