Airbus si mette l’aereo al piede: titolo crolla per un problema di qualità sull’A320

Airbus si mette l’aereo al piede: titolo crolla per un problema di qualità sull’A320

Ah, la gioia di scoprire che un gigante europeo dell’aerospaziale come Airbus ha appena trovato un difetto industriale nei pannelli della fusoliera di decine di aerei della famiglia A320. Un problema che, guarda un po’, sta rallentando le consegne. Ma niente panico, pare che per ora nessuno di questi velivoli guastati stia volando con passeggeri ignari a bordo. Notizia questa prontamente filtrata da fonti anonime, così non si rischia di infastidire troppo il colosso europeo, che ovviamente non ha risposto ai tentativi di commento.

Naturalmente, quando la notizia della magagna si è sparsa, le azioni di Airbus, quotate a Parigi, sono crollate come un soufflé dimenticato in forno, precipitando di oltre il 10%. Un tonfo così roboante che è il peggior calo giornaliero da marzo 2020; segno che le gioie della pandemia forse non sono finite, solo cambiate forma.

Non è nemmeno il primo disguido per la famiglia A320 ultimamente: da qualche giorno si combatte con un glitch software che aveva coinvolto all’incirca 6.000 velivoli, costringendo Airbus a una corsa contro il tempo per ricettare le modifiche necessarie. E che dire? Pare che solo la “maggioranza” sia stata sistemata, perché si sa, la perfezione è sopravvalutata.

In un comunicato, con la sobrietà e la dolcezza di un coltello nella schiena, Airbus si è sentita in dovere di scusarsi con passeggeri e compagnie, che ovviamente hanno dovuto fare fronte a ritardi e cancellazioni. Il motivo? Un problema talmente serio da rappresentare uno dei più grandi richiami nella storia cinquantacinquennale dell’azienda. E chi lo avrebbe mai detto, tutto nato da un amorevole abbraccio della tecnologia: brillamenti solari. Ironia della sorte, proprio quando l’umanità si sente padrona del cielo, a metterle i bastoni tra le ruote ci pensa il sole, o meglio, le sue tempeste accomodate sullo schermo.

Ovviamente, la crisi non è rimasta confinata nel vecchio continente, ma ha fatto le valigie ed è sbarcata puntualmente negli Stati Uniti durante il loro weekend di festa, per poi estendersi fino all’Australia. In Asia, terra dove l’A320 è il protagonista indiscusso dei voli di breve raggio, il disastro ha mostrato tutta la sua potenza, facendo rima con caos e disagi.

Quando l’alta tecnologia prende il sole… e s’infuria

Sembra proprio che se anche i giganti dell’aerospazio europeo si devono piegare alle sferzate spaziali, forse il controllo totale non ce l’avremo mai. O forse è solo un modo elegante per scaricare la colpa su qualcosa di invisibile, impalpabile e inevitabile, mentre i passeggeri e le compagnie aeree pagano con ritardi e disservizi. Nel frattempo, gli azionisti fanno le smorfie davanti al grafico rosso, e si smentisce l’idea che la tecnologia sia un passo soltanto avanti, sarebbe forse più corretto dire: avanti e indietro con stile.

Insomma, la famiglia A320, il cavallo di battaglia di Airbus, continua a dimostrare all’intero pianeta un talento unico nel trasformare un semplice viaggio in una piccola odissea moderna. E il sole? Beh, quello lì sopra ride beffardo, mentre l’umanità sbuffa, aspetta e spera che qualche cambiamento — o meglio, qualche aggiornamento software — riesca finalmente a domare questa nuova era di voli solari.

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