Preparatevi, l’estate sarà una vera rivoluzione per chi vola, tra regole ribaltate, pratiche che dovrebbero semplificare e altre che invece rischiano di farvi perdere la pazienza. Dimenticatevi di mostrare il passaporto o la carta d’identità al gate: da ora in poi basterà solo la carta d’imbarco per salire sugli aerei nei nostri aeroporti. Una novità annunciata come il rimedio miracoloso per velocizzare l’imbarco, quasi una bacchetta magica che elimina un’inutile formalità. E chi si lamentava delle file? Ora potrà godersi la vista delle nuove procedure che, promettono, saranno un gioco da ragazzi.
Ma non è finita qui: da questo sabato sarà ufficialmente possibile portare nel bagaglio a mano liquidi in contenitori più grandi dei soliti 100 ml. Finalmente liberi di non dover estrarre profumi, vini o liquori dal trolley ogni volta che incrociate lo scanner. Merito degli scanner di ultima generazione, che analizzano ogni cosa con una precisione da laboratorio. Un miracolo tecnologico che trasforma il momento del controllo in una passeggiata… almeno sulla carta.
Animali domestici? È il loro momento. Da maggio c’è una nuova regola che permette ai pet più robusti, con un peso superiore agli 8-10 kg (quindi addio ai gattini pigri sotto il divano), di viaggiare in cabina purché ammanettati (ops, assicurati) ai sedili e sistemati vicino al finestrino in loro comodi trasportini. Insomma, Fido o Micio saranno parte integrante dello spettacolo, ben visibili e forse rumorosi, durante il volo.
Ma non vi rilassate troppo, perché altre novità bizzarre sono all’orizzonte. A Bruxelles hanno deciso che ogni passeggero potrà portare due bagagli personali gratis. Peccato che il secondo debba essere minuscolo: la somma di altezza, larghezza e profondità non deve superare i 100 cm, e il peso non più di 7 kg. Una sorta di gioco di prestigio con i centimetri e i chili per non farci sentire troppo padroni del nostro bagaglio.
Nel frattempo però, dopo aver annunciato piece di dolcezza per i viaggiatori, l’Unione Europea ci rifila anche qualche pungente imprevisto. Il Consiglio Trasporti ha proposto di ritoccare gli indennizzi per ritardi aerei, con una riduzione da 600 a 500 euro massimo. Ma il bello arriva quando si scopre che non basterà più un ritardo di tre ore per avere il risarcimento: ora si dovranno superare le sei ore di ritardo per voli lunghi oltre 3.500 km, e le quattro ore per quelli più brevi. Insomma, incontestabilmente, essere pazienti, ormai, è diventato un requisito obbligatorio.
Chi vorrebbe difendere i malcapitati viaggiatori evidenzia che queste cosette apparentemente piccole in realtà si tradurranno in un bel calvario per i passeggeri. Novità che, anziché aiutare i consumatori, sembrano disegnate apposta per complicare la loro vita. Insomma, l’estate aerea si preannuncia movimentata, forse più per la frustrazione degli utenti che per la comodità promessa.
Oh, le gioie di viaggiare oggi! Se pensavate che portare un po’ di liquido nel trolley fosse ormai una questione risolta, beh, preparatevi a restare piacevolmente delusi. Le nuove regole dicono che il famoso limite dei 100 ml si applica solo in quegli aeroporti dotati di scanner ultramoderni, così che Milano Malpensa, Linate, Roma Fiumicino, Bergamo, Catania, Bologna e Torino sono i fortunati eletti. Per il resto? Preparatevi all’ennesimo gioco dell’oca – tornate indietro o giocate alla roulette russa di dover lasciare profumi, creme e quel vino pregiato sul nastro del check-in.
E se pensate che il tormentone finisca qui, rilassatevi. La questione degli animali domestici in cabina è una sorpresa degna di un reality show. Infatti, tutto dipende dalla compagnia aerea: tante volontà, tante regole. C’è chi vi lascia entrare il piccolo Fido o Micio, chi invece li manda direttamente in stiva o, chissà, in esilio. Le tariffe? Ovviamente a discrezione completa e sovrana di ogni vettore, perché imporre un prezzo unico sarebbe troppo semplice.
E poi ci sono i controlli di sicurezza, quel meraviglioso esempio di caos coordinato. Secondo l’associazione di cui ovviamente non c’è bisogno di ricordare il nome, l’identificazione al gate con il documento di identità pare fatta “in ordine sparso”, come se fosse un quiz a sorpresa. La sicurezza? Un optional. Si può tranquillamente volare con la carta d’imbarco di un altro o, ancora meglio, mascherarsi bene in modo da non farsi riconoscere. Perché, insomma, chi ha bisogno della certezza di sapere chi sta salendo sull’aereo?



