La dedollarizzazione è il grande sogno di chi si è stancato di giocare secondo le regole degli Stati Uniti. Una ribellione monetaria, un tentativo di spezzare l’egemonia del dollaro nel commercio internazionale. In prima linea, come al solito, troviamo Russia e Iran, paesi che non hanno mai brillato per simpatia verso l’Occidente. Ma cosa significa, in concreto, questa rivoluzione? E soprattutto, chi rischia di pagarne le conseguenze? Spoiler: indovina un po’.
Perché vogliono liberarsi del dollaro?
Facile: il dollaro è un’arma. Le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti funzionano proprio perché il dollaro domina il commercio globale. Se controlli la valuta, controlli le transazioni. E quando tagli fuori un paese dal sistema basato sul dollaro – leggi Russia e Iran – gli togli ossigeno. Non stupisce, quindi, che entrambi stiano cercando di costruirsi un’alternativa.
Come funziona la dedollarizzazione?
In teoria, è semplice: usare altre valute per i propri scambi commerciali. Russia e Iran stanno spingendo per utilizzare il rublo, il rial o valute di paesi “amici” come il renminbi cinese. Hanno anche proposto meccanismi di baratto o criptovalute per evitare il dollaro. In pratica, è una sfida titanica: il dollaro è ancora la valuta più stabile e accettata al mondo, e sostituirlo non è uno scherzo.
Effetti devastanti sui cittadini
Sì, perché questa crociata anti-dollaro ha un costo. Per esempio, il rial iraniano e il rublo russo sono tutto tranne che stabili. Puntare su valute deboli significa mettere a rischio risparmi, salari e potere d’acquisto dei cittadini. Ma chi governa se ne frega: quello che conta è mandare un messaggio politico, non migliorare la vita della gente.
Chi ci guadagna davvero?
Spoiler: non i cittadini russi o iraniani. I grandi beneficiari potrebbero essere paesi come la Cina, che vedrebbero il loro renminbi rafforzarsi. Ma non facciamoci illusioni: il sistema finanziario globale è così intrecciato che ogni tentativo di stravolgerlo porta con sé conseguenze imprevedibili. Intanto, mentre i governi giocano con le valute, il popolo si ritrova con meno potere d’acquisto e più incertezza.
Soluzioni? Forse quando il dollaro nevicherà
Il sogno di un mondo senza dollaro è suggestivo, ma lontano. La dedollarizzazione richiede non solo infrastrutture finanziarie solide, ma anche una fiducia che al momento manca. E mentre i governi russi e iraniani sbandierano successi teorici, il dollaro continua a dominare. Forse sarebbe il caso di smettere di cercare scuse ideologiche e iniziare a pensare a soluzioni pratiche per migliorare l’economia locale.