Quando si tratta di sfruttare risorse pubbliche per guadagni privati, c’è sempre qualcuno pronto a riempirsi le tasche. A Cotronei, l’acqua scorre abbondante, ma solo verso i conti in banca di A2A, mentre i cittadini si ritrovano con zero benefici. Undici consiglieri comunali su tredici hanno finalmente deciso di alzare la voce, ma basterà per fermare questa ennesima presa in giro?
L’idroelettrico della Sila: affari d’oro per A2A, briciole per il territorio
Cotronei galleggia su un mare di energia, ma i suoi abitanti non ne vedono un centesimo. Le centrali idroelettriche, costruite con soldi pubblici, sono diventate una macchina da soldi per A2A, il colosso dell’energia che ha trovato un modo geniale per fare profitti milionari: prendere gratis le risorse locali e rivenderle a peso d’oro. E la comunità? Guarda, subisce e si ritrova con zero ritorni economici, zero benefici occupazionali e zero investimenti per il territorio.
Sicurezza ambientale e diritti dei lavoratori: chi controlla davvero?
Finalmente il Comune si sveglia e annuncia controlli su sicurezza ambientale e tutela dei lavoratori. Ma viene da chiedersi: perché solo ora? Possibile che per anni nessuno abbia verificato se l’ambiente veniva rispettato o se i lavoratori fossero trattati con dignità? Ora si parla di un Piano industriale serio, ma l’unica cosa certa è che A2A ha già riempito le casse mentre il territorio di Cotronei continua a elemosinare attenzione.
Il paradosso: risorse pubbliche, profitti privati
Non ci vuole un genio per capire il problema: se una multinazionale sfrutta una risorsa pubblica, deve restituire qualcosa alla comunità. Invece, a Cotronei, il copione è sempre lo stesso: i cittadini restano con le mani vuote mentre i privati incassano milioni. E guai a chiedere un riequilibrio: troppo scomodo per chi guadagna senza restituire nulla.
La battaglia dei consiglieri: un risveglio tardivo o vera rivoluzione?
Gli undici consiglieri che si sono schierati contro questa ingiustizia meritano rispetto, ma la vera domanda è: riusciranno a farsi ascoltare o finiranno come l’ennesima voce nel deserto? La conferenza pubblica del 21 febbraio servirà a qualcosa o sarà solo un altro teatrino per placare gli animi?
Una cosa è certa: se Cotronei non si impone con azioni concrete, ricorsi e pressioni politiche, A2A continuerà indisturbata a sfruttare l’acqua della Sila, trasformandola in oro per pochi e lasciando il territorio in balìa del nulla.