Un temporale si abbatte improvviso e impietoso sulla spiaggia di Pontedoro, in quel di Piombino, Livorno. Come se non bastasse la pioggia a rovinare la giornata, un uomo di 70 anni si fa fulminare, letteralmente, da un fulmine. L’allarme scatta intorno alle 11 del mattino, un tempestivo promemoria che la natura sa ancora come mettere in soggezione.
Il protagonista involontario di questa spiacevole avventura entra in arresto cardiaco. Ma ecco che, come nei migliori film d’azione, dopo circa trenta minuti di disperato soccorso e rianimazione, il miracolo accade: l’uomo riprende a respirare.
Non contenti di aver evitato il peggio, i soccorritori decidono di continuare il trattamento d’urgenza: l’eliosoccorso lo porta d’urgenza all’ospedale di Siena, perché evidentemente a bordo spiaggia la rianimazione non basta. Un episodio che, da un lato, mette in luce la fragilità umana di fronte agli eventi naturali, dall’altro l’efficienza – o forse solo la prontezza – dei sistemi di emergenza in situazioni estreme.



