West Nile nel Lazio, la quarta vittima dimostra che nessuno è in salvo da questo fastidio mortale

West Nile nel Lazio, la quarta vittima dimostra che nessuno è in salvo da questo fastidio mortale

Una donna di 93 anni è deceduta allo Spallanzani di Roma a causa del virus West Nile, una notizia fornita con la solita delicatezza dalla Regione Lazio. La paziente, originaria di Cisterna di Latina, era stata inizialmente ricoverata all’ospedale San Paolo di Velletri prima di essere trasferita al famigerato Spallanzani. Questo triste evento segna il quarto decesso legato al virus West Nile nella regione, un dettaglio che certamente conforta chi sperava in una maggiore immunità o in una gestione più efficace.

Inutile dire che la situazione richiede attenzione: infatti, martedì 5 agosto, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, si presenterà davanti alla 10ª Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato per illustrare le cosiddette “misure di prevenzione” e le strategie di contrasto per arginare la diffusione del virus. L’informativa – che promette spettacolari svolte o almeno qualche dichiarazione alla moda – è fissata per le 17.

Un susseguirsi di eventi che fa sorgere inconfutabili interrogativi: ma quanto è davvero efficace la prevenzione? E perché nel bel mezzo dell’estate si scoprono ancora casi fatali? Forse tra un annuncio in pompa magna e l’altro, qualcuno dovrebbe farsi un giro nei territori colpiti, piuttosto che limitarsi a comunicati e audizioni di rito.

Insomma, mentre la politica si accinge a discutere sulle poltrone del Senato, le vittime del West Nile continuano a lasciare il segno – non solo nelle statistiche, ma tra le famiglie colpite e una popolazione che inizia a chiedersi quando e come finirà questo scempio silenzioso.

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