Un pomeriggio di autentica gioia e spensieratezza ha animato il Giardino di Borgo Molara a Palermo, teatro di una festa che ha unito volontariato e impegno civico in un caleidoscopio di colori e sorrisi. Questo bene confiscato alla mafia, un tempo simbolo di oscurità, si è trasformato in un faro di legalità e partecipazione grazie alla tenace dedizione delle associazioni locali.
La manifestazione ha celebrato proprio la rinascita di questo spazio verde, ora punto di riferimento imprescindibile per il quartiere, dove si intrecciano storie di solidarietà, solidarietà e speranza. Tre realtà di volontariato del territorio – People Help The People, PedagogicaMente e Butterfly Dreams – hanno messo da parte qualsiasi possibile conflitto, unendosi con il nobile scopo di promuovere l’aggregazione sociale e stimolare la partecipazione attiva dei cittadini.
Naturalmente, il supporto istituzionale non poteva mancare: il CeSVoP ha gentilmente prestato il suo appoggio, inserendo l’evento nel tavolo di co-progettazione della IV Circoscrizione di Palermo e facendo lietamente parte del calendario eventi di Palermo Capitale Italiana del Volontariato. Sì, perché a qualcuno piace enfatizzare ogni cenno di vitalità del tessuto associativo locale.
Tra giochi vari che hanno coinvolto sereni adolescenti e genitori volenterosi, il pomeriggio si è chiuso in bellezza con il tanto atteso Color Party. Immaginate la scena: bambini e adulti avvolti in un’esplosione di polveri colorate, trasformando il giardino in un quadro vivente di colori vivaci e, presumibilmente, polvere tutt’altro che facile da togliere.
A coronamento del tutto, l’inaugurazione della Bacheca delle iniziative, spazio di condivisione e promozione dove le associazioni hanno potuto vantarsi dei loro progetti e tentare di intrecciare nuove alleanze con il quartiere, perché si sa, senza sinergie oggi non si va da nessuna parte.
Poi ci sono le testimonianze, quelle sincere e affettuose, come quella di Salvatore, ragazzino di quasi tredici anni, che con incredibile entusiasmo confessa:
“Da cinque anni frequento questo posto a cui sono molto legato. È un posto bellissimo in cui ci sentiamo molto felici perché ci sono alcuni animatori che ci fanno divertire tantissimo.”
Valentino Guardì, ventenne impegnato nel servizio civile, aggiunge con una punta di poetica verità:
“È molto bello, in questo luogo meraviglioso, immerso nella natura, svolgere tante attività con i bambini e le bambine. La cosa davvero bella è che, cercando di farli divertire, loro ci trasmettono una gioia immensa che ci fa stare bene per tutta la giornata.”
E come non includere la voce di una genitrice soddisfatta? Anna Orrù racconta con calore:
“Mia figlia più piccola, di 12 anni, viene sempre con grande piacere in questo giardino. Per noi genitori è davvero una fortuna avere un’area verde dove i nostri figli possono godersi giochi sani e momenti autentici.”
Insomma, tra polveri colorate, sorrisi entusiasti e un pizzico di civismo, il Giardino di Borgo Molara si riconferma come un raro angolo di luce all’ombra di una città che non smette mai di sorprendere.
Ah, la magia della trasformazione urbanistica! Un tempo, quel luogo era una discarica a cielo aperto, un vero e proprio monumento all’inciviltà. Ma grazie a Giuseppe Labita, presidente di People Help The People (che gestisce il bene dal 2019), il sito ha ora assunto le gloriose sembianze di un giardino all’aperto, dove la comunità di Borgo Molara si riunisce con entusiasmo per farsi una scorpacciata di aria pulita e sana aggregazione. Cito fedelmente: “Siamo molto soddisfatti dei risultati, considerando che prima qui c’era di tutto, rifiuti inclusi.”
D’altronde, non è mica da tutti ridare vita a una discarica e trasformarla in una sorta di eden urbano! Ma non finisce qui: lo scopo è anche quello di organizzare eventi culturali per tutta la città, come se servisse un giardino per rianimare il coeur pulsante di Palermo. Ah, il sogno di andare oltre il semplice “verde pubblico”.
Non manca poi il tocco da commedia internazionale: un’università inglese, evidentemente in crisi d’idee o in cerca di ispirazione per il suo campus, si è letteralmente innamorata di questa “rinascita”. Perché nulla dice “rigenerazione urbana” come un angolo di terra prima sepolto nella spazzatura che diventa la nuova star accademica d’oltre manica.
Ma l’apice del patetico coinvolgimento è rappresentato da Giuditta Petrillo, presidente del CeSVoP, che ci regala una perla di saggezza:
“Questa iniziativa incarna perfettamente lo spirito di Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025. Il giardino di Borgo Molara non è solo un luogo restituito alla legalità, ma diventa simbolo della partecipazione che caratterizza il nostro approccio: un volontariato che si fa promotore attivo di cambiamento.”
Come non restare folgorati da un’affermazione così profonda e autocelebrativa? Da “bene confiscato alla mafia” a focolare di solidarietà, tutto grazie a un volontariato che evidentemente aspetta solo il palcoscenico giusto per brillare. Uno spettacolo di co-progettazione territoriale – parola di moda per dire “ci mettiamo tutti la faccia” – che vede sul palco People Help The People, PedagogicaMente e Butterfly Dreams, sotto lo sguardo benevolo del Centro di Servizio.
Ma, badate bene, non è solo un evento qualsiasi: è un “seme di futuro” da piantare nell’infinita mitologia della “Fondazione di Comunità” che si spera prospererà anche oltre il 2025. Perché, si sa, i sogni sono belli quando durano.



