Il bilancio di un incidente da manuale dell’assurdo sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia è di un morto e quattro feriti. La tragedia si è consumata vicino a San Didero, quando un 88enne, forse convinto di essere il protagonista di un film d’azione, ha deciso di guidare contromano. Ovviamente il risultato è stato drammatico: alla guida quella vettura maledetta, l’uomo ora è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Torino, trasportato con l’elisoccorso, intubato per i traumi riportati nell’impatto.
La vittima è proprio il passeggero accanto al guidatore ottantenne: un’altra vita spezzata dalla scelta cervellotica di un automobilista in là con gli anni. Rimaste ferite in modo meno grave le persone che viaggiavano nell’altra auto, quella che invece percorreva l’autostrada nella direzione giusta, ovvero verso la Francia. Le autorità stanno ancora cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente, ma ormai il quadro è dolorosamente chiaro.
Sul posto sono subito intervenuti i soccorritori del 118, i vigili del fuoco impegnati ad estrarre le persone dalle lamiere accartocciate, e la polizia stradale per i rilievi di rito. Nel frattempo, come da copione, l’autostrada è stata chiusa in direzione Bardonecchia, lasciando a migliaia di automobilisti la deliziosa esperienza di blocchi e code infinite.
Come se non bastasse, questo Capolavoro del caos su quattro ruote sembra quasi una triste tradizione: appena il 27 luglio scorso, sempre in Piemonte, lungo la A4 Torino-Milano, un altro anziano aveva deciso di fare il fenomeno, imboccando contromano l’autostrada tra Novara est e Marcallo Mesero. L’incidente fu ancora più devastante: quattro uomini persero la vita nello scontro tra la loro auto e quella guidata dal veterano della strada in senso contrario. Anche la moglie di uno di loro rimase gravemente ferita. Evidentemente la lezione non è bastata.
Insomma, il rischio che le autostrade italiane diventino il set di un film dell’orrore su ruote rimane altissimo, specialmente quando a guidare sono persone che sembrano non avere idea di dove si trovino o di cosa stiano facendo. Nel frattempo tocca a tutti noi sperare che ogni viaggio si concluda senza trasformarsi in una tragedia annunciata.



