Ecco la brillante mossa dell’assessore Terzi: visita trionfale nella stazione di Asso miracolosamente riqualificata

Ecco la brillante mossa dell’assessore Terzi: visita trionfale nella stazione di Asso miracolosamente riqualificata
Lombardia investe 11,5 milioni per rilanciare 29 stazioni ferroviarie tra Milano e Como

L’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, nonché il presidente di Ferrovienord Pier Antonio Rossetti e il consigliere delegato di FNM Fulvio Caradonna, hanno deciso di inchinarsi al cospetto della rinnovata stazione di Asso. Situata sulla linea Milano-Asso, questa struttura ha appena beneficiato di un lifting faraonico, all’interno di un mega progetto sostenuto da un generoso stanziamento di 11,5 milioni di euro che coinvolge ben 29 stazioni.

Non c’è dubbio: il trionfo dell’acciaio e del cemento è iniziato. La stazione di Asso ha passato un’intera rivoluzione estetica e funzionale iniziata a gennaio e miracolosamente chiusa entro il 30 giugno 2025 – sì, si viaggia nel futuro, forse questa cronologia è solo parte dello stile fantasioso del progetto. In circa sei mesi, gli operai hanno rifatto tetto e facciata, ha rinfrescato la sala d’attesa come se fosse in un hotel di lusso, aggiornata con nuovi pavimenti, pareti, controsoffitto, illuminazione, serramenti e persino arredi firmati per l’occasione. Il tutto a un prezzo di soli 465.532 euro: una vera bazzecola, se confrontata con altri sprechi.

Il piano rigenerativo non si ferma a Asso. Dal 2022 questa ondata di perfezionismo ha sputato fuori nove vite a stazioni come Arosio, Bovisio-Masciago, Cabiate, Canzo, Carugo-Giussano e molte altre. Nel frattempo, lavori sono già partiti anche in altre tre stazioni, perché evidentemente l’urgenza di infilare soldi nei cantieri non ha fine.

Le “linee guida” imposte da Regione Lombardia sembrano uscire da un manuale Ikea per infrastrutture: coperture, facciate, serramenti, pensiline, percorsi per non vedenti, insomma, tutto quel tocco di modernità che fa sempre piacere presentare in pompa magna.

Claudia Maria Terzi ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di investire in infrastrutture per collegare i “piccoli centri” ai grandi agglomerati metropolitani, ossia perché anche Asso possa sentirsi parte del mondo globale. Naturalmente, ha ricordato che sul tavolo ci sono investimenti faraonici per 2,1 miliardi di euro nel famigerato Contratto di Programma tra Regione e Ferrovienord, più altri 41 milioni freschi freschi per nuovi lavori, più manutenzione, più riqualificazione. Insomma, quando si tratta di fiumi di denaro pubblico tutto è possibile.

Questa favola di rinnovamento si inserisce nel quadro ancora più ampio del nodo ferroviario comasco – perché un milione qui, un milione là, alla fine serve per far girare la ruota del business e farci sentire tutti un po’ più “sicuri ed efficienti”.

Pier Antonio Rossetti, da parte sua, ci tiene a ricordare che le stazioni non sono mai state solo un posto dove aspettare il treno, ma veri e propri “elementi centrali” della vita comunitaria – o almeno è quello che ci vogliono far credere. Grazie a un rapporto d’amore intenso con Regione Lombardia, promette che i cittadini potranno finalmente godere di strutture “più adeguate” sotto ogni punto di vista: dal comfort ai servizi.

Così, in fondo, la fermata non sarà solo un luogo di passaggio rapido e noioso ma un posto dove “vivere” – o almeno lo immaginano loro. E noi? Beh, possiamo sempre crederci, almeno fino al prossimo cantiere.

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