Soddisfazione da manuale quella espressa dal presidente della Regione Arno Kompatscher al termine dell’incontro romano con il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Tema? La mirabolante sospensione del bando per l’autostrada A22. A far da contorno, il governatore trentino Maurizio Fugatti, perché nulla è più rassicurante di un tris di politici assortito a chiacchierare di concessioni autostradali.
Un vero summit di alto livello, tenuto mercoledì 23 luglio, ha prodotto la solenne dichiarazione che tutti attendavamo con il fiato sospeso. La Provincia, mai timida in fatto di note ufficiali, sintetizza l’esito: si attende, con impazienza degna di una serie TV, la sentenza della poderosa Corte di giustizia dell’Unione Europea. Come se non bastasse, viene sottolineato un accordo che sembra tanto un monito scritto sulle tavolette di pietra:
“Indipendentemente da come verrà assegnata la concessione, i criteri, gli obblighi e soprattutto gli investimenti previsti dal bando vigoreggiante resteranno intatti.”
Dunque, nessuno spostamento nemmeno che la terra si apra sotto i piedi del bando: la parola d’ordine è mantenere il rigore degli investimenti, come promesso dalle Provincie autonome di Bolzano e Trento. Il presidente Kompatscher ci tiene poi a precisare che questa “posizione concordata” con il vicepremier è l’ennesima perla di garanzia per i sogni infrastrutturali delle due province. Il tutto condito da una nota di rassicurazione che suona più o meno come:
“State tranquilli, i soldi e i progetti non si toccano.”
Garanzie e sospensioni: un classico intramontabile
Per ricapitolare con stile — perché è il minimo — lo stesso Ministero delle Infrastrutture aveva già appeso al chiodo la gara d’appalto per la preziosa concessione cinquantennale della A22. Motivo? Una sentenza pendente della mitica Corte di giustizia dell’Unione Europea che deve ancora decidere se il diritto di prelazione previsto dalla legge per l’attuale gestore sia una genialata o un intoppo burocratico.
Kompatscher, in quel momento solenne dell’ultima seduta del consiglio regionale, aveva anticipato l’appuntamento con Salvini, lasciandoci tutti col fiato sospeso e le mani in mano:
“Al ministro chiederemo quale sarà l’orientamento del governo dopo questa ennesima sospensione della gara. Le ipotesi sono tante, vorremmo una frase chiara, magari uno straccio di piano.”
E noi, nel frattempo, continuiamo ad aspettare che si chiarisca tutto, con la passione e la pazienza di chi osserva un eterno gioco delle tre carte, ma con la speranza che qualche carta, almeno, venga mostrata sul tavolo.
Finalmente, mercoledì sono arrivate le tanto attese garanzie sul mantenimento dei criteri e degli obblighi previsti dal bando. Una notizia che sicuramente solleva gli animi, soprattutto quelli abituati ad aspettare con pazienza le meraviglie della burocrazia.
Altri temi caldi sulla mobilità
Oltre al famigerato problema della concessione autostradale, nel corso dell’incontro romano si è fatto finta di affrontare anche altri argomenti “scottanti” relativi alla mobilità. Il presidente Kompatscher, sempre geniale, ha esortato il ministero a implementare una gestione digitale del traffico lungo il corridoio del Brennero. Obiettivo? Creare – udite udite – un sistema transfrontaliero per gestire il traffico pesante. Una novità di rivoluzionaria genialità, come se nessuno avesse mai pensato a questo prima.
Nel medesimo spirito di innovazione, Matteo Salvini e i due presidenti hanno discusso dell’esenzione o della riduzione del pedaggio per i camion a emissioni zero. Una proposta non nuova, ma rigorosamente ripescata dalle fila di quella avanzata giorni prima da chi già aveva osato chiedere all’Austria di esentare dai divieti di transito i tir più recenti – e quindi meno inquinanti. Quasi come se bastasse la data di costruzione per diventare ambientalisti model.
Per non farsi mancare nulla, Kompatscher ha anche messo sul tavolo la brillante idea di un pedaggio variabile, perché, come ha spiegato, «una tariffazione flessibile potrebbe contribuire ad evitare i picchi di traffico». Non è meraviglioso vedere come la soluzione ai problemi complessi venga ridotta a una semplice variazione del prezzo? Sicuramente un colpo da maestro.
Traffico selvaggio sui passi di montagna: la risposta “decisa”
Non ci siamo limitati a parlare di autostrade e grandi vie di comunicazione, perché il meeting ha affrontato anche il problema dell’incremento del traffico sui passi di montagna. Il presidente altoatesino ha avuto la brillante idea di consegnare al ministro Salvini una risoluzione dei sindaci locali che implora controlli più rigidi e autovelox fissi sulle strade alpine per frenare quelli che evidentemente si trasformano in piloti ufficiali di Formula 1 dei passi alpini.
Per fortuna, il ministro ha assicurato «il suo sostegno alla questione», secondo quanto fa sapere la Provincia. Insomma, parole dolci che suonano un po’ come il solito “staremo a vedere”, ma che comunque fanno ben sperare – o almeno così ci raccontano.
Olimpiadi 2026? Tutto sotto controllo
A concludere il tutto, il ministro Salvini ha espresso una soddisfazione quasi commovente per il “rispetto dei tempi” delle opere infrastrutturali in vista delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026. Per fortuna che almeno per la grande kermesse sportiva tutto sembra andare liscio – o almeno così gli piace far credere a chi vuol sentire solo belle notizie.
Tra le tante promesse e gli annunci roboanti, Salvini ha pure confermato la sua presenza in Alto Adige il prossimo 18 settembre, per partecipare alla cerimonia di abbattimento del diaframma nel cunicolo esplorativo della Galleria di Base del Brennero. Un evento che, ne siamo certi, cambierà il corso della storia italiana – o almeno della mobilità alpina.


