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Andrea Crisanti smorza l’allarme West Nile ma invita a non farsi fregare dalle zanzare piromani

24 Luglio 2025
Andrea Crisanti smorza l’allarme West Nile ma invita a non farsi fregare dalle zanzare piromani

Andrea Crisanti, microbiologo ed esperto ricercatore, ha gentilmente deciso di illuminare il pubblico sugli allarmanti – o meglio, non allarmanti – allerta del ministero della Salute riguardanti il virus West Nile. Sì, proprio quel virus dietro cui ci sono stati tre annunci panico per la morte di un’anziana di Latina e un altro paziente di 75 anni a marzo. Ma attenzione, l’intero Belpaese ha registrato appena dieci casi. “Allarmi infondati”, dice lui, perché il problema è noto da un decennio e il 2025 è solo nella media annuale. E, ciliegina sulla torta, questi allarmi arrivano per giunta in ritardo: “Una sciatteria scientifica”.

Come mai tanto ritardo? Secondo Crisanti, se davvero si volesse contrastare la diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare, ogni Regione dovrebbe installare trappole già a partire da aprile. Queste trappole servono per catturare le zanzare, verificarne la contaminazione e, se necessario, avviare disinfestazioni mirate nelle aree a rischio. Ma no, si preferisce aspettare luglio inoltrato, quando ormai il pidocchioso è già padrone del territorio.

Da maggio l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie si è degnato di piazzare ben 57 trappole di monitoraggio, da cui sono emersi solo quattro casi umani di West Nile: una donatrice di sangue asintomatica, due persone con febbre e un malcapitato con la forma neuroinvasiva, la peggiore di tutte. Che coincidenza, la Regione Veneto è l’unica che sembra aver capito come si fa sul serio, con un piano di monitoraggio e prevenzione che copre tutte le infezioni trasmesse dagli insetti. Che spreco, vero?

E a proposito di diffusione, come si trasmette questa star degli allarmi? Il serbatoio sono gli uccelli selvatici e il vettore è la zanzara Culex. Questi fastidiosi insetti pungono gli uccelli, si infettano e poi, come premurosi agenti del caos, trasmettono il virus all’uomo o agli animali come i cavalli. Un dettaglio importante? Niente mai da uomo a uomo: se aspettate una trasmissione diretta tra bipedi, potete smettere di sognare.

E gli effetti? Nella maggior parte dei casi, rigorosamente asintomatici. Insomma, roba da farci anche ridere, se non fosse che qualche testa incauta cade ancora nella trappola degli allarmi tardivi e iper-esagerati.

Non proprio esattamente. Solo una piccola minoranza di pazienti si lamenta di sintomi che ricordano l’influenza: febbre, mal di testa, dolori muscolari, quella terribile stanchezza e persino nausea. Nel frattempo, esistono le forme neuroinvasive vulcaniche, tanto gravi da fare il lavoro sporco di portare al decesso. Naturalmente, questi drammi sono rari e colpiscono perlopiù anziani o individui dal sistema immunitario di cartapesta. Per ogni caso grave, la statistica ci regala un bel centinaio di soggetti infetti che non mostrano un singolo sintomo e altri cento che mostrano sintomi, giusto per non farci sentire soli.

Il famoso cambiamento climatico, quel meraviglioso boost globale, ha reso più facile la vita alle zanzare? Eh già, le adorano. È sempre stato così, solo che le piogge torrenziali sembrano quasi fare da fertilizzante per questa feccia volante. E se nel frattempo ci mettiamo lo spostamento internazionale di persone e merci, ecco fatto: nuove specie di zanzare sconosciute in Italia si trasferiscono a tonnellate. Poi, aggiungi il dettaglio da non sottovalutare: qui i predatori sono pochissimi, quindi queste tenere creature sono libere di moltiplicarsi come mitiche rockstar del male. Piccola nota per i romantici: soltanto la Culex riesce a trasmettere il temibile West Nile, più il virus Usutu, quel buffo altro virus. Le altre specie? Beh, loro si dedicano alla diffusione di Dengue, Chikungunya e Zika, sempre pronti a fare festa.

La Regione, con l’incredibile senso di responsabilità che la contraddistingue, ci informa che dall’inizio dell’anno sono stati segnalati 16 casi di Dengue, 6 di Chikungunya e 2 di Zika. Per non farsi mancare nulla, si aggiungono 16 casi di encefalite da zecca e 4 di Toscana virus, quest’ultimo diffuso da quegli adorabili flebotomi, minuscoli insetti non proprio da cartolina. E cosa preoccupa il nostro esperto? Ovviamente la famigerata Dengue, trasmessa dalla fastidiosissima zanzara tigre. Sembra che i casi autoctoni in Italia aumentino vertiginosamente, con il conto che raggiunge la bellezza di un centinaio ogni singolo anno. Come avviene questa magia? Semplice: una zanzara punge un povero sventurato già infetto e poi, da perfetta ambasciatrice del contagio, punge un altro malcapitato trasmettendo il virus senza nemmeno chiedere permesso.

Il messaggio dell’esercito della salute è questo: prevenzione, prevenzione, prevenzione. Per difendersi da questa pandemia zanzariforme cosa serve? Repellenti anti-zanzare, quei liquidi magici che evidentemente funzionano davvero, anche se qualche dubbio sulla loro efficacia sembrava essere diventato una piccola leggenda metropolitana.

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