L’estate sta arrivando e gli italiani, si sa, adorano pianificare. O almeno così dicono i numeri del report AliExpress Consumer Insight 2025, che ci raccontano come, finalmente, il caos del last-minute stia lasciando spazio a una riflessione (più o meno seria) e anticipata sulle vacanze. Ovviamente, ogni regione fa storia a sé, ché mica si può generalizzare quando c’è da mostrare quanto si è organizzati o, al contrario, imprevedibili.
Il mare rimane il re incontrastato delle preferenze, con il 54,7% degli intervistati che non rinuncia alla spiaggia o ai resort. Nonostante questo classicone, spuntano come funghi le voglie di slow travel e città d’arte, con un sorprendente 33,9% che predilige tranquillità e relax, e un 27,6% incantato dai city break, quei mini tour culturali che promettono Instagram fuori controllo e cultura da quattro soldi.
Ma non è tutto: il 12,5% degli italiani vuole fare i duri, partecipando a concerti durante le ferie o buttandosi in avventure all’aria aperta come trekking e simili. Nel frattempo crescono gli amanti del turismo “alternativo” e sostenibile, rispettivamente all’11,6% e 10,7%, con la gioventù che si illude di cambiare il mondo un’escursione alla volta.
La morte del last-minute: pianificare o soccombere
Ve lo ricordate il buon vecchio last-minute, quel rush adrenalinico da fare tutto il giorno prima? Beh, ormai è roba da museo. Solo il 2,9% degli intervistati resta fedele a questo stile, mentre un irrisorio 5,5% si da da fare uno o due giorni prima. Sembra che la gente abbia finalmente capito che una vacanza, per essere goduta, si prepara con calma e… anticipo.
Il 24,2% degli italiani parte con le danze da una a due settimane prima, mentre il 21,5% addirittura mette tutto in pista da due settimane fino a un mese prima. E quelli più ansiosi? Il 14,7% tira fuori l’agenda oltre un mese prima, mentre un coraggioso 5,6% vive nell’anticipo totale, roba da planning maniac davvero sopra le righe. Non c’è dubbio, stiamo assistendo a una rivoluzione nel modo di vivere il tempo libero, che ora si gusta con la giusta dose di programmazione e controllo ossessivo.
Vacanze a spot: l’Italia che cambia pelle
Ciò che però rende tutto più interessante è la mappa dell’organizzazione: le regioni non sono certo tutte uguali nel preparare le valigie. In Basilicata, ad esempio, quasi la metà (46,7%) inizia a pianificare tra una e due settimane prima, e c’è pure un buon 20% che ti mette in moto con almeno quindici giorni di anticipo. La Calabria si appoggia su uno schema simile, con un terzo che non aspetta l’ultimo istante. Anche la Lombardia non scherza, con un solido 21% di vacanzieri precoci.
Invece, basta spostarsi un po’ e ti trovi in Emilia-Romagna, dove il quadro è tutto tranne che lineare: il 20% si dà da fare un paio di settimane prima, ma chi l’avrebbe mai detto, il 18,5% si lascia gli ultimi tre giorni per fare tutto. Simili comportamenti si notano in Abruzzo, dove la pianificazione fa la ruota tra una settimana e due settimane prima della partenza.
Last minute? Più che altro last but not least
Passiamo alle regioni dove il last-minute regna sovrano, con coraggiosi che aspettano fino all’ultimo istante per darsi da fare. Ecco la classifica di chi ama giocare facile, o forse rischiare grosso:
Marche dettano legge con un sorprendente 28% di vacanzieri dell’ultimo momento, seguite dal Friuli-Venezia Giulia con un 23,3%, l’Emilia-Romagna al 18,5%, la Liguria col 17,5% e la Calabria con un dignitoso 16,7%. C’è chi dice che sia questione di flessibilità, chi di pigrizia, chi semplicemente ama il brivido della corsa contro il tempo. Un mix esplosivo, insomma.
Shopping pre-vacanza: quando partire senza bagagli è troppo mainstream
Prepararsi significa anche mettere mano al portafoglio, soprattutto online, dove il 49,1% degli italiani fa spese prima di partire: abbigliamento, intimo, pigiami e scarpe la fanno da padrone. Subito dietro, con il 44,7%, troviamo i prodotti beauty e salute – oltre a solari, kit da viaggio e quant’altro possa far sembrare una vacanza dignitosa almeno sulla carta.
Ma non finisce qui: qualcuno si sente così previdente da comprare anche cibo e bevande (43,8%), probabilmente pensando a vacanze in appartamento o quei viaggi in auto dove la ricerca del bar più vicino potrebbe rovinare la festa. Altre scelte frequenti sono libri e riviste (33,7%), così da apparire culturali anche sotto l’ombrellone, e valigie o borse da viaggio (22,3%) per chi vuole essere sicuro di non lasciare nulla al caso.
Tutto molto ordinato e ben pianificato, quindi. Ma chi ha detto che il gusto per il caos non possa convivere con l’ossessione per l’organizzazione? Se c’è una cosa certa, è che gli italiani sanno come trasformare persino un semplice viaggio in un’impresa epica di dettagli e contraddizioni.