Cinque miliardi volatilizzati nelle bollette: chi gioca sporco con la nostra corrente?

Cinque miliardi volatilizzati nelle bollette: chi gioca sporco con la nostra corrente?

Quando le tanto amate bollette fanno un balzo da acrobati circensi e la luce in casa ti costa come una serata in un ristorante a tre stelle Michelin, la colpa, sorpresa, potrebbe non essere solo il caro energia. Secondo una succulenta indagine dell’ineffabile Arera, i produttori di energia avrebbero deciso di fare i preziosi, tenendo l’elettricità come se fosse l’ultima bottiglia di vino pregiato. Il magico stratagemma? Ridurre la capacità produttiva sul mercato, far schizzare i prezzi alle stelle e poi, voilà… tac, incassare. Un capolavoro così elegante che ha lasciato un buco da ben 5 miliardi nelle tasche di poveri consumatori e imprese. Ma sarà magia o solo un gioco di prestigio degno di un illusionista?

Tutto ha inizio con un comportamento “sospetto” di una singola azienda energetica, che poi si scopre essere il primo domino caduto in una catena di blackout più ampia di un episodio in piena estate. L’Autorità, sotto la guida del presidente uscente Stefano Besseghini, nota che qualche ingranaggio tra gli impianti eolici, solari e a gas non gira a dovere. Nel frattempo, un giornale fiuta l’odore di bruciato e chiede gli atti, ma Arera, da par suo, li rende pubblici solo dopo, e con tanta discrezione da far pensare a chi che accende la luce in piena notte per non disturbare il sonno del vicinato.

I produttori però non ci stanno, e rilanciano con il loro classico cocktail di indignazione e minacce legali, affidandosi a Elettricità Futura, la succursale elettrica di Confindustria. Secondo loro, tutta questa faccenda sarebbe “confusa, scomposta e fonte di incertezza.” Tradotto: Arera ha fatto tutto con il tempismo di un bradipo insonnolito e ha portato a casa un risultato luminoso come una candela consumata. Non solo: i soliti illuminati dichiarano che l’Autorità avrebbe avuto interi anni per indagare, ma ha preferito chiudere il proprio mandato con un fragoroso e fastidioso fulmine mediatico. Ma guarda un po’, un pizzico di stile.

Nel frattempo, il Parlamento si trasforma in teatro di un’altra commedia luminosa. Le opposizioni (da PD a M5S, fino a AVS) alzano il volume e chiedono conto al ministro Gilberto Pichetto Fratin, mentre c’è chi si spinge fino all’oscar della retorica parlando di truffa di Stato. Sul fronte opposto, invece, la già nota fazione di Fratelli d’Italia accusa i rivali di un “blackout cognitivo”, una definizione che vale da sola metà del dibattito. Nel mezzo, Forza Italia tenta di essere la voce della ragione, cercando una “presa di corrente neutra” e invitando tutti a “fare chiarezza”. Ma tra blackout programmatici, cortocircuiti comunicativi e sovraccarichi di parole, resta il grande mistero: chi ha davvero spento la luce e acceso la bolletta?

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