Mattarella ricorda all’Ue che il mondo libero non si costruisce a suon di discorsi da salotto e prediche moraliste

Mattarella ricorda all’Ue che il mondo libero non si costruisce a suon di discorsi da salotto e prediche moraliste

Sergio Mattarella ha deciso di regalarci un momento di pura retorica da manuale, ribadendo che l’Unione Europea sarebbe lì, tutta impegnata a difendere “la propria ragion d’essere” contro le così terribili politiche di potenza. Proprio lui, che chiude la prima giornata della Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina con parole di circostanza degne di un copione già scritto, ci ricorda – udite udite – che l’Europa sarebbe chiamata a “sviluppare un mondo interconnesso, sicuro, prospero, libero”. Tutto bello, peccato che poi tra un discorso e l’altro si dimentichi di come le reali politiche internazionali spesso si comportino come un brutto film di poteri e sopraffazioni.

Con la solita dose di ipocrisia da manuale, Mattarella ci spiega che tutto questo sarebbe “contro le volontà di sopraffazione da parte di potenze più armate per imporre il proprio dominio agli altri popoli”. Un pensiero di una delicatezza disarmante, visto che si parla di “politiche antagonistiche e di aggressione” come se fossero un semplice dettaglio di contorno, “la parte sbagliata della storia”, come se la storia non fosse già scritta da decenni di giochi di potere e doppi standard che fanno sembrare il tutto un gigantesco circo di ipocrisia diplomatica.

Ovviamente, l’ultima perla del presidente non poteva mancare: “È stato un esercizio coinvolgente aver organizzato insieme all’Ucraina questa conferenza”. Da applausi. Non c’è niente di più serio che definire un convegno internazionale, con annessi interessi politici e militari, come un banalissimo esercizio coinvolgente, più degno di una lezione di yoga che di una discussione reale su ricostruzione e pace.

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