Amazon Prime Day fa flop clamoroso: conti in caduta libera del 41% già dal debutto

Amazon Prime Day fa flop clamoroso: conti in caduta libera del 41% già dal debutto
Amazon prime day con vendite in calo del 41% nel primo giorno, segnale inquietante per l’economia Usa

Non si tratta di un dato ufficiale, ma di certo non è una notizia rassicurante per l’economia statunitense. Nel primo giorno del tanto pubblicizzato Prime Day di Amazon, le vendite hanno subito un tonfo del 41% rispetto all’anno precedente. Certo, stavolta l’evento è stato “generosamente” esteso da due a quattro giorni, ma i primi risultati arrivano tutt’altro che promettenti. A rendere noto questo trend è stata una società chiamata Momentum Commerce, che gestisce le vendite online per ben 50 marchi, dalle categorie più disparate e a diversi livelli di prezzo, generando per Amazon un fatturato annuo di circa 7 miliardi di dollari.

Secondo John Shea, fondatore e ceo di Momentum, l’allungamento della durata dell’evento ha trasformato gli acquirenti in una sorta di esploratori soffermati più a curiosare che a comprare. “I consumatori stanno riempiendo i carrelli immaginari, ma rimandano la decisione finale sperando in offerte migliori”, ha spiegato con quella sana dose di scienza economica che ci saremmo volentieri risparmiati. “Prima, il timore di perdere uno sconto li spingeva a comprare immediatamente. Ora, invece, l’abbondanza temporale manda in tilt le strategie di acquisto.” Insomma, per ora è un gigantesco gioco dell’attesa, e tutto dipenderà da come si evolverà questa audace prova dell’allungamento a quattro giorni.

Il Prime Day, ormai appuntamento fisso che fa tremare o gioire l’universo delle vendite online, è anche una sorta di termometro dello stato d’animo dei consumatori americani. Quest’anno l’attenzione verso queste giornate di saldi è particolarmente alta, soprattutto considerando le minacce di guerre commerciali e i venti di incertezza economica che provengono da Donald Trump. Alcuni rivenditori già hanno accorciato o addirittura eliminato gli sconti, segno che qualcuno percepisce l’atmosfera come un po’ pesante. Amazon, invece, ha deciso di spingere il pedale sull’acceleratore raddoppiando la durata dell’evento.

Nel dettaglio, gli acquirenti si sono concentrati su prodotti essenziali: del tipo detersivi per piatti, frullati proteici e simili – roba di prima necessità insomma – trascurando come se fossero alieni televisori e console per videogiochi. Il 66% delle merci acquistate costava meno di 20 dollari, mentre un magro 3% era rappresentato da articoli oltre i 100 dollari. Insomma, il grande mercato del lusso tecnologico sembra essersi preso una pausa forzata.

Ah, la promessa del paradiso digitale: navigare senza pubblicità! Proprio quel miraggio che ci fa dimenticare che il web è ormai una giungla di banner, popup e video autoavviati che urlano più forte di un venditore ambulante nel mercato del pesce.

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