Ita Airways bloccata dallo sciopero: 36 voli cancellati e caos per 200mila passeggeri tra disagi e rimborsi
Ita Airways si è trovata nella straordinaria posizione di dover cancellare ben 36 voli, sia nazionali che internazionali, tutto grazie allo sciopero proclamato oggi dal personale delle aziende di handling associate ad Assohandlers. Un autentico spettacolo per i viaggiatori che, fortunatamente, sono invitati a controllare lo stato del proprio volo prima di precipitare in aeroporto, per evitare spiacevoli sorprese. Per i passeggeri colpiti da cancellazioni o cambi d’orario, la compagnia offre, con tutta la sua magnanimità, la possibilità di modificare la prenotazione senza penali o ottenere il rimborso, ma solo se il volo è cancellato o ritardato di almeno 5 ore. Naturalmente, il tutto entro e non oltre il 16 luglio, chiamando il servizio clienti o l’agenzia da cui si è acquistato il biglietto.
Nello splendido contesto di questo caos organizzato, è stato previsto che circa 200mila viaggiatori si troveranno alle prese con disservizi e improbabili soluzioni last minute per i loro spostamenti aerei. Lo sciopero nel settore del trasporto aereo ha regalato un tripudio di voli cancellati su tutto il territorio italiano, regalando numerosi momenti di “felicità” ai passeggeri. E sia chiaro, il rispetto delle cosiddette fasce di garanzia – dalle 7 alle 10 del mattino e dalle 18 alle 21 della sera – è l’ultimo baluardo per assicurare che almeno una parte dei voli venga effettuata, perché la regola è: caos sì, ma con orari di protesta ben definiti.
Non bastasse l’esuberanza delle cancellazioni, alle compagnie aeree spetta l’onere e l’onore di assicurare assistenza ai passeggeri. Cosa significa? Pasti, bevande, sistemazioni alberghiere e trasferimenti dall’aeroporto all’hotel devono essere garantiti in caso di cancellazione o ritardo prolungato. Un vero miracolo logistico, che però si traduce in un dovere per la compagnia di rimborsare eventuali spese sostenute dai passeggeri per pasti, taxi o alberghi, a patto che questi si ricordino di conservare quelle preziose ricevute che certificano il proprio investimento nella sopravvivenza da sciopero.
Se il volo viene cancellato, le opzioni offerte dalla compagnia sono altrettanto “confortanti”: un rimborso del biglietto, la possibilità di prendere un altro volo verso la meta promessa non appena possibile o la scelta di una data futura per il viaggio. Insomma, opzioni che – se non altro – cercano di tamponare con ironico pragmatismo una situazione che, altrimenti, si presenterebbe come il deserto della logistica.
Ma la vera chicca per i coraggiosi passeggeri alle prese con lo sciopero arriva dal diritto agli indennizzi. Chi pensa di aver perso più di qualche ora, perché il volo è stato cancellato o si è accumulato un ritardo superiore alle 3 ore rispetto all’orario previsto, potrebbe – con un po’ di fortuna e tanta pazienza burocratica – poter reclamare fino a 600 euro di risarcimento. Non si tratta di una promessa vuota: due sentenze della Corte di giustizia europea stabiliscono che gli indennizzi spettano anche in caso di sciopero dei dipendenti della compagnia aerea, smentendo il vecchio mito della “circostanza straordinaria” che spesso giustifica ogni disastro organizzativo.