Emilia-Romagna, Guerra scivola dal podio a Parma mentre Lepore sprofonda senza pietà nella classifica sindaci

Emilia-Romagna, Guerra scivola dal podio a Parma mentre Lepore sprofonda senza pietà nella classifica sindaci

Che gioia! La classifica del gradimento dei sindaci pubblicata dal prestigiosissimo Sole 24 Ore ci regala stupendi colpi di scena. Al primo posto svetta il mitico sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, mentre al secondo posto troviamo il nostro ormai vecchio amico Michele Guerra di Parma, che però perde un brillante 1,2% rispetto a quando fu eletto nel 2022. Insomma, non è proprio il trionfatore indiscusso che ci si aspettava.

Spulciando un po’ fra i numeri, bisogna scendere fino al nono posto, dove si trova una triplice pari merito che fa tanto parco buoi: Jamil Sadegholvaad di Rimini con un tonificante aumento del 7,7%, Alan Fabbri di Ferrara con un timidissimo +1,1%, e il sempre affidabile Massimo Mezzetti di Modena, che invece perde un commovente 4,8%. Tutti intorno al 59% di gradimento, neanche fossero stati eletti in una gara di simpatia per cani e gatti.

Ma non finisce qui, cari lettori! Al 21esimo e 23esimo posto troviamo rispettivamente Marco Massari di Reggio Emilia e la novità tutta paterna Katia Tarasconi di Piacenza. Entrambi girano intorno al 57%, con variazioni positive ma decisamente meno eclatanti di quelle dei loro colleghi. Nel frattempo, una sorpresa tutta meno piacevole arriva da Bologna, dove il sindaco Matteo Lepore affonda miseramente fino al 58esimo posto, con un calo drammatico di 8,4 punti percentuali rispetto all’insediamento del 2021. Evidentemente la città felsinea ha deciso di non regalargli più sorrisi.

Le perle di saggezza di Alan Fabbri da Ferrara

Al primo posto di questa speciale gamma di banalità trionfa Fabbri, che jura e spergiura di non dare “troppo peso alle classifiche e ai sondaggi”. Peccato che il suddetto ex sindaco passi magicamente dal 13esimo posto del 2023 al tanto agognato nono di quest’anno, all’improvviso orgoglioso come un bambino con una pagella su cui c’è un bel 6 meno.

Alan Fabbri ha detto:

“È un bel risultato, che arriva dopo un mandato concluso e uno avviato da un anno, e che ci vede scalare ancora rispetto alla 57esima posizione in cui si attestava prima la città di Ferrara a livello nazionale.”

Per chi non avesse colto l’ironia: sbertuccia senza ritegno la miserabile posizione precedente di Ferrara, ora miracolosamente trasformata in Regina del gradimento con un 59%. Che evidenza di “percorso di crescita” invidiabile! E naturalmente, l’immancabile dedica va a “una squadra forte”, presente “ogni giorno e notte”, e a “tanti cittadini” che, con la loro partecipazione fantasma, avrebbero trasformato Ferrara in un paradiso urbano.

Ovviamente Fabbri non manca di dimenticare la nota classica da film strappalacrime: “Abbiamo osato, anche nei momenti difficili, senza paura”. Eh sì, bravi: chi non osa rischia di perdere il nono posto tra tutti i sindaci italiani. La morale è che, “seppur con polemiche” (dove? chi? mistero), la maggioranza dei ferraresi sarebbe soddisfatta del tutto, e lui continuerà imperterrito a guidare questa riscossa da cartolina.

I larghi ringraziamenti di Massimo Mezzetti da Modena

Ma non finisce mica qui: applauditissimo anche il giovanissimo (solo un anno di mandato, eh!) Massimo Mezzetti di Modena, che si dichiara “felice” per questa posizione nella top ten, perché “è un buon segnale, dato che stiamo ancora attuando il programma elettorale, e per ora solo parzialmente”.

Il buon Mezzetti ci regala l’ennesimo momento di trasparenza e umiltà da manuale:

“Grazie ai modenesi per il loro giudizio e per tutti gli stimoli che mi arrivano quotidianamente attraverso tanti canali e ai quali tento, compatibilmente con gli impegni, di rispondere sempre”.

A ben guardare, un vero festival della modestia e della consapevolezza amministrativa. Un plauso a chi, nel silenzio più totale, continua a sostenere senza battere ciglio questo glorioso “progetto di rinascita”. Resta solo da capire cosa rinascerebbe mai a Modena.

A questo punto, non ci resta che attendere con il fiato sospeso la classifica del prossimo anno, dove magari scopriremo che qualche altro sindaco sconosciuto è improvvisamente diventato il più amato d’Italia, mentre altri saranno magicamente spariti come per incanto dalla classifica o, chissà, ritireranno le dimissioni per eleganza.