De Luca promette fatica fino all’ultimo respiro, Misiani gioca a fare il moderato ma senza escludere nessuno: benvenuti al circo Pd

De Luca promette fatica fino all’ultimo respiro, Misiani gioca a fare il moderato ma senza escludere nessuno: benvenuti al circo Pd

«Avevamo progettato di regalarci con un terzo mandato la gioiosa impresa di completare miracoli, partendo dall’edilizia sanitaria. Ma no, non è successo e ci tocca prenderne atto, senza però mollare fino all’ultimo istante utile per i nostri poveri concittadini. La politica politicante? Quella la lasciamo volentieri agli altri, a chi ha tempo da perdere.»

È ormai lampante come il Vincenzo De Luca di turno abbia deciso di sfruttare il glorioso sessantesimo giorno dopo la proclamazione degli eletti per lanciarsi nell’inevitabile ballo delle elezioni regionali. Data prevista? Il 23 novembre, tanto per non smentire la consueta puntualità da orologio svizzero. Ovviamente, con la consueta delicatezza che lo contraddistingue (leggasi: ironia tagliente), aggiunge:

«Non ci interessa un fico secco della politica politicante e di tutte quelle balle che ci propinano i giornali ogni santo mattino, elezioni regionali, liste, coalizioni, candidati, un mucchio di palle ovunque. Noi non abbiamo né tempo né voglia di starci dietro a queste assurdità.»

Quelle che il nostro eroe definisce «palle» sono in realtà la succosa cronaca del drammatico teatrino interno al tanto decantato «campo largo». E, ciliegina sulla torta, quello stesso teatrino si svolge proprio nel salotto buono del suo partito di riferimento, il Partito Democratico.

Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, il sempre puntuale eurodeputato e membro di spicco della segreteria nazionale di Elly Schlein, Sandro Ruotolo, non ha perso tempo a scagliare una frecciatina: «Siamo in ritardo sulla scelta del candidato». Ciliegina sulla torta, ha dichiarato che è alta ora di mettere fine al lungo commissariamento che aleggia sul Pd campano e di andare finalmente al congresso regionale. Cosa che, guarda caso, è l’unica cosa su cui lui e il solito De Luca sembrano trovare un compromesso.

Molti hanno interpretato queste affermazioni come un ciel sereno con una tempesta, ovvero un affondo radente all’indirizzo di Antonio Misiani, quel fantomatico commissario inviato ormai più di due anni fa dalla segreteria di Schlein per azzerare e ricostruire dalle ceneri il Pd in Campania. Ma col tempo, guarda te il caso, il buon Misiani è finito col trasformarsi nel diplomatico romano che tiene aperte le linee dirette con palazzo Santa Lucia. Un dettaglio che fa storcere il naso ai combattivi irriducibili nemici deluchiani, tipo Ruotolo e pure Marco Sarracino.

Ma il commissario non batte ciglio davanti alla domanda diretta:

«Portare il Pd al congresso regionale fa parte integrante del mio mandato; figuriamoci se non sono d’accordo con chi me lo chiede. Dobbiamo arrivarci presto, sì, ma soprattutto bene.»

E cosa vuol dire «bene», vi chiederete? Ecco la perla: «Significa, innanzitutto, che dobbiamo continuare a faticare per mantenere coeso il variegato campo progressista e civico nella scelta del candidato presidente.»

Partito Democratico e della coalizione. Un’impresa titanica, considerando che si vuole far correre parallele due rette: il campo progressista e il congresso regionale. La matematica politica, insomma, pare un gioco da ragazzi…

Nel frattempo, Ruotolo – il solito responsabile economico del Nazareno – ci regala perle di saggezza: è arrivato il momento di scegliere un candidato. “Presto deve fare rima con bene”, dice, come se si stesse inventando un nuovo proverbio per l’occasione. Ovviamente, si punta all’unità. Peccato che questa “unità senza veti” richieda di dialogare con tutti, sì, proprio tutti, inclusi quegli ostinati come Vincenzo De Luca.

Ruotolo rincara la dose annunciando un duello all’ultimo minuto con De Luca, che a quanto pare è più attaccato al suo orologio che a qualsiasi mediazione: “E noi utilizzeremo un minuto in più del presidente”. Strategia vincente, senza dubbio.

Nel fuoco incrociato del PD, c’è chi vorrebbe chiudere la partita in fretta annunciando Roberto Fico come candidato regionale. Ma attenzione, non è tutto rose e fiori: nel terreno scivoloso di Napoli, tanti temono il classico strappo di De Luca o addirittura il suo disimpegno. Così, si diffonde il desiderio – tutt’altro che segreto – che Giuseppe Conte rivolga il suo sguardo altrove: Sergio Costa, Mariolina Castellone o Federico Cafiero de Raho sono i cavalli alternativi. Per non parlare del veto fatto circolare: se De Luca dice no a Fico, beh, allora si faccia spazio a Gilda Sportiello, ovvero la più fedele al buon vecchio ex presidente della Camera.

Insomma, il Partito Democratico in Campania sembra un gigantesco baraccone dove, piuttosto che parlare con De Luca, si preferisce cercare scappatoie e compromessi sotterranei. La Campania rimane l’enigma di sempre: un campo largo che più stretto non si può, e un centrodestra che non perde occasione per complicare le cose.

Ah, e per chi sperasse in un dibattito politico efficiente: be’, a Roma nemmeno si è pensato a mettere sul tavolo la questione delle Regionali. Nel caldo torrido dell’estate, i nodi della politica campana non si sciolgono affatto, anzi, sembrano diventare più grossi, più spinosi, più divertenti per chi ama il caos.

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