Terzo mandato? Il capogruppo leghista in Veneto si stufa e sogna la fuga solitaria alle Regionali

Terzo mandato? Il capogruppo leghista in Veneto si stufa e sogna la fuga solitaria alle Regionali

Probabilmente, alla fine, vincerà chi, attorno a quel tavolo verde impregnato di fumo denso e fastidioso, saprà mascherare meglio le proprie intenzioni con una faccia da poker degna del miglior illusionista. Quel tavolo è ovviamente il centrodestra veneto, dove si sta consumando una partita che sarebbe perfetta per un thriller psicologico, costellata da un numero imbarazzante di bluff, alcuni dei quali persino certificati dagli stessi colonnelli della Liga Veneta.

E l’ultima trovata, che ha già fatto fremere i nervi dei sodali, arriva direttamente dal presidente uscente, il sempre sorprendente Luca Zaia: l’idea rivoluzionaria di una lista tutta sua, in completa solitaria. Ovviamente, per i leghisti veneti – fedelissimi e pronti a mettere su un fronte compatto – tutto ciò non è altro che un “fantasma” da smentire, un sogno ad occhi aperti. Zaia, dal canto suo, gioca al gatto e al topo, né conferma né smentisce, lasciando i riflettori caldamente puntati su di sé come un vero e proprio maestro della scena politica.

Ma la domanda che tutti si fanno è la seguente: e se questa corsa solitaria si trasformasse in realtà? Di certo, ciò che è tangibile è la profonda irritazione di questo “doge moderno”, legato mani e piedi a un mandato che vorrebbe continuare a presidiare. A quanto pare, l’ennesimo emendamento per consentire il terzo mandato (che in realtà sarebbe il quarto consecutivo, ma si sa, le regole sono fatte per chi decide di ignorarle) è stato approvato all’ultimo momento e men che meno con entusiasmo.

Da Via Bellerio arrivano solo sbigottimenti: si sono contate cinque iniziative per sostenere Zaia, l’ultima delle quali effettivamente destinata a fallire per il muro contro muro innalzato da Antonio Tajani e Forza Italia.

Chi se lo sarebbe immaginato? Se questo sostegno non fosse stato presentato, sarebbe stata la fine. E poi, capire cosa sarebbe successo nei meandri di rapporti mai esattamente idilliaci tra Luca Zaia e Matteo Salvini avrebbe potuto regalare uno spettacolo degno dei migliori sceneggiati. Così, mentre i vertici nazionali si sforzano di fare buon viso a cattivo gioco, il vociare di sabato spinge a pensare a ben altro che una clamorosa rottura interna alla Lega: piuttosto, pare che la corsa solitaria della Liga contro Fratelli d’Italia e Forza Italia stia diventando un’opzione sempre meno distante dal realismo politico.

Villanova: «Se ci prendono in giro, la tentazione di fare da soli cresce»

Non lascia spazio a dubbi il capo dell’intergruppo, Alberto Villanova, che si dichiara praticamente stizzito ma al tempo stesso curioso dell’idea di una lista indipendente. Una mossa che scuoterebbe sicuramente gli equilibri di un centrodestra già traballante. D’altronde, quando ti senti preso in giro dai tuoi stessi alleati – quelli che dovrebbero essere il tuo sostegno più solido – non è forse lecito pensare che «far da soli» non sia poi così male?