Pescara si rimette in gioco: Tar fa saltare il sindaco Masci e vuole rivotare in 27 sezioni per nostra gioia o disperazione

Pescara si rimette in gioco: Tar fa saltare il sindaco Masci e vuole rivotare in 27 sezioni per nostra gioia o disperazione

Nel solito copione delle elezioni italiane, la magica Pescara del 2024 dà spettacolo: dopo che Carlo Masci, il campione indiscusso del centrodestra nonché sindaco uscente, si era fregiato di una vittoria al primo turno con un elegante 50,95%, qualcuno ha pensato bene di grattare sotto la superficie apparentemente perfetta.

Eh sì, perché due cittadini, evidentemente disturbati da questa festa democratica, hanno deciso di presentare ricorso per sospette “irregolarità”. Una parola tutta italiana che nel nostro lessico politico significa più o meno: “Facciamo casino perché non si sa mai, meglio ricontrollare”.

Il risultato? Il solenne Tribunale Amministrativo Regionale dell’Abruzzo, proprio la sezione staccata di Pescara, ha accolto parzialmente il reclamo e ha deciso che niente proclamazioni di eletti sono valide, anzi. Ha ordinato niente meno che l’annullamento degli atti di proclamazione dei futuri sindaco e consiglieri comunali. E come se non bastasse: obbligo di rifare la contesa elettorale in ben 27 sezioni. Ce n’è abbastanza per mettere in discussione la solidità dello spoglio? Probabilmente.

Come se fosse uno scherzo, nel frattempo gli organi comunali attualmente in carica sono costretti – per grazia ricevuta – a reggere il timone fino a nuove disposizioni. Ovviamente solo per le “ordinaria amministrazione e gli atti urgenti e indifferibili”, un modo gentile per dire: “Non fate troppo casino, per favore”.

Come se la situazione non fosse abbastanza intricatissima, i giudici hanno deciso gentilmente di passare la palla alla Procura per soppesare la possibile esistenza di qualche ipotesi di reato. Insomma, non solo si balla coi numeri, ma si rischia pure che qualcuno abbia combinato qualcosa di grave nella bolgia elettorale pescarese.

Nonostante tutto, la prima battaglia era stata vinta da Masci, accreditato di un meritato 50,95% contro il modesto 34,94% di Carlo Costantini, il rappresentante del centrosinistra. Ma questo risultato ormai sembra carta straccia da buttare nel cestino, alla faccia della certezza del voto che tanto piace nominare durante ogni campagna elettorale.

In conclusione, la favola della vittoria al primo turno si è trasformata nello spettacolo delle rivincite e delle ripetizioni: una partita elettorale infinita con tanto di tribunali, ricorsi e notti insonni per chi pensava di aver già brindato.

Non resta che attendere la nuova proclamazione, che arriverà probabilmente dopo un nuovo round di voti e polemiche, e nel frattempo continuare ad ammirare la meravigliosa macchina elettorale italiana che, come sempre, non delude mai.

Siamo SEMPRE qui ad ascoltarvi.

Vuoi segnalarci qualcosa? CONTATTACI.

Aspettiamo i vostri commenti sul GRUPPO DI TELEGRAM!