Fine del regno Tavares: benvenuto Filosa, il nuovo capitano di Stellantis che tutti vogliono… o no?

Fine del regno Tavares: benvenuto Filosa, il nuovo capitano di Stellantis che tutti vogliono… o no?
La rivoluzione Stellantis passa per l’Italia: Antonio Filosa alla guida in tempi turbolenti

Antonio Filosa prende oggi il timone di Stellantis, sostituendo Carlos Tavares proprio mentre la quinta casa automobilistica mondiale affronta una crisi degna dei migliori thriller industriali. L’italiano, con un passato che lo ha visto girovagare tra Brasile e Stati Uniti, si avvicina al suo 52° compleanno portando con sé un’esperienza da direttore delle Americhe per i 14 marchi del gruppo e da supervisore globale della qualità. Un curriculum da vero globetrotter dell’auto, che ora dovrà dimostrare tutto sul campo.

Il suo primo atto sarà l’incoronazione di un nuovo gruppo dirigente, una promessa di una rivoluzione interna che arriva in un momento delicatissimo per Stellantis, nato dalla complicatissima unione tra la francese PSA (Peugeot, Citroën, Opel) e la italo-americana Fiat-Chrysler nel 2021. Pur essendo l’Europa il mercato principale per volumi, sono gli Stati Uniti a gonfiare i profitti del gruppo. È proprio in questo scenario che cade il regno di Tavares, ex leader della PSA, spazzato via dalla tempesta americana del 2024. Oggi il colosso è guidato più che mai da una mano italiana, con Filosa e John Elkann, discendente della dinastia Fiat, protagonisti assoluti.

Dalla nomina annunciata a fine maggio, Filosa ha intrapreso il classico tour di pacificazione, cominciando dallo storico stabilimento Peugeot di Sochaux, nel cuore dell’industria francese dell’auto. Poi è toccato all’Italia, alla Spagna e alla Germania: non solo fabbriche, ma anche le reti di vendita locali – a testimonianza di un interesse che va ben oltre gli uffici dirigenziali di lusso. Un modo per dire “sono uno di voi” o “non vi lascerò affondare”, decidete voi.

Dopo aver spuntato anche il checklist statunitense, mercoledì è stato il turno dello stabilimento slovacco, dove si produce la Citroën C3. Il giorno successivo, vista d’eccezione nei concessionari francesi. Eppure, il viaggio continua – il tour europeo dev’essere finito, l’eredità di Tavares prevede una capillare presenza sul territorio, e Filosa ha intenzione di seguirla fino all’ultimo chilometro.

John Elkann, fenomenale stratega e guida del gruppo, non ha nascosto il suo entusiasmo a fine maggio:

“In questa fase cruciale dello sviluppo di Stellantis, Antonio sta dimostrando una reale comprensione del nostro settore, della nostra azienda e dei suoi dipendenti, che considera la nostra più grande forza.”

Parole che suonano quasi come un manifesto elettorale in un momento in cui l’industria automobilistica si dibatte tra trasformazioni tecnologiche, crisi di mercato e inerzie tipiche delle grandi corporazioni. Vedremo se la “reale comprensione” del buon Filosa basterà a risollevare l’impero d’acciaio targato Stellantis, o se resterà soltanto un altro pezzo da museo da esporre nella lobby degli ultimi eroi dell’auto tradizionale.

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