Mattarella a Genova applaude la Marina, la Vespucci e lo show delle Frecce tricolori: perché tutti amano le parate inutili

Mattarella a Genova applaude la Marina, la Vespucci e lo show delle Frecce tricolori: perché tutti amano le parate inutili

A Genova, in un pomposo raduno che faceva sembrare il Salone del Mobile una sagra di paese, si è celebrata la Giornata della Marina Militare. A fare da contorno, manco a dirlo, il solito copione con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. Immancabile la passerella di autorità: capi di Stato Maggiore, sottosegretari e una sfilza di ammiragli che sembravano usciti da un film in bianco e nero.

La ciliegina sulla torta? Il gran finale del tour mondiale di Nave Vespucci, un’imbarcazione che, pare, abbia fatto il giro del mondo per ricordarci che, nonostante tutto, l’Italia non si fa mancare nulla in fatto di parate navali. Assieme ai brillanti ammiragli, c’erano pure autorità civili, militari e religiose pronte a scambiarsi pacche sulle spalle e sorrisi di circostanza.

Tra le star della giornata spiccano il Generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, e l’Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, capo della Marina. Se poi volete un po’ di glamour politico, erano presenti anche i sottosegretari di Stato alla Difesa, la ben nota On. Matteo Perego di Cremnago e la Sen. Isabella Rauti, perché, si sa, portare un tocco di politica rende più docili l’atmosfera e le preoccupazioni dei contribuenti.

Ovviamente, non poteva mancare il momento della consegna delle onorificenze, quel rito sacro in cui si premiano tessere di stoffa, medaglie e bandiere con il serio intento di far sembrare tutto più eroico e meno costoso. Stavolta, a fare bella mostra di sé è stata la Medaglia d’Oro al Valor di Marina, assegnata con puntualità quasi commovente allo stendardo di Nave Vespucci e alla Bandiera di Combattimento del 2° Gruppo Elicotteri.

Un ulteriore richiamo alla tradizione, alla gloria passata e a quei simboli che adorniamo con tanto orgoglio, perché in qualche modo ci fanno dimenticare che, mentre l’ammiraglio sfoggia le sue stellette e le eliche girano, le vere sfide moderne necessitano di qualcosa di più sostanzioso che una cerimonia in pompa magna a Genova.

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