Bonus sociali luce e gas sotto assedio: Arera e Gdf smascherano truffe per 8,4 milioni e non si fermano

Bonus sociali luce e gas sotto assedio: Arera e Gdf smascherano truffe per 8,4 milioni e non si fermano

Ah, Arera, quella magnanima autorità che, con l’aiuto della Guardia di Finanza, ha fatto miracoli nel 2024: è riuscita a sbloccare quei miseri 2,4 milioni di euro di bonus sociali luce e gas che, guarda caso, erano stati “dimenticati” a circa 16 mila famiglie bisognose. Un gesto di pura generosità, come se tamponare le falle di un sistema marcio fosse un atto eroico invece che dovere istituzionale.

Non contenti, l’ente ha deciso di alzare ancora di più il tiro per il 2025, promettendo che continuerà – o meglio, perfezionerà – le “attività di controllo”. Peccato che fino a ieri non fossero all’altezza. Ma hey, le buone intenzioni contano, specialmente quando si tratta di spendere i soldi pubblici.

Il magico mondo dei controlli sui bonus sociali luce e gas

L’anno scorso, nel 2023, si è conclusa l’indagine che si supponeva dovesse controllare l’erogazione dei bonus luce a chi vive con più difficoltà economica. Sorpresa! Alcuni venditori non rispettavano nemmeno le più semplici regole di rendicontazione. Ma tranquilli, nel 2024, nuove verifiche sono state avviate – questa volta anche per il bonus gas – e ovviamente, strappando qualche spicciolo fino al 2025.

Il saldo finale? Ben 2,4 milioni di euro di bonus luce e gas fino ad allora non erogati, finalmente liberati per i soliti noti: quei 16 mila poveri cristi che, a quanto pare, qualche aiuto non l’hanno mai visto.

Ma non è tutto. Le ispezioni congiunte con la Guardia di Finanza hanno pure beccato un’azienda di vendita che, tramite magie informatiche degne di un romanzo fantasy, bloccava i clienti nel cambio fornitore. Più sotto, altri due furbetti che, spiace ammetterlo, hanno osato chiedere alla CSEA – la Cassa dei servizi energetici e ambientali, sacramentata fonte di denaro pubblico – rimborsi indebitamente percepiti per quasi un milione di euro. Grande faida, insomma.

Il bilancio della lotta all’evasione? “Erogazioni” indebitamente intascate per la bellezza di 8,4 milioni di euro, alcune delle quali sono state recuperate, grazie a piacevoli sopralluoghi. Nel paniere rientrano non solo bonus e oneri generali di sistema (3,4 milioni), ma anche tariffe gonfiate per distribuzione e trasporto gas (4,5 milioni) e – dulcis in fundo – premi per le imprese di distribuzione gas che, si spera, avrebbero migliorato la qualità del servizio, ma evidentemente hanno versato anche per il loro conto in banca (mezza millioncella, per la precisione).

Occhio alle imprese, si scaldano i riflettori

Nel frattempo, l’attenzione maniacale di Arera e della Guardia di Finanza si è spostata anche sulle aziende produttrici di energia elettrica, quelle stesse che hanno ricevuto generosi incentivi per aggiornare impianti secondo il solito misterioso “Piano di riaccensione del servizio elettrico nazionale”. Un’iniezione di fondi pubblici per sembrare efficienti senza imbrogliare troppo… o almeno così ci piace immaginare.

Il programma 2025: un sequel avvincente

Nel glorioso programma di controllo per il 2025, oltre a intensificare gli assidui controlli sui venditori – quelli che probabilmente penseranno di doversi mettere una sveglia – sono pianificate ispezioni sulle tariffe della trasmissione elettrica. Non manca, ovviamente, il grimaldello per controllare la fornitura esclusiva ai punti di ricarica pubblica per veicoli elettrici, la qualità dei servizi di distribuzione energia elettrica e persino la sicurezza nella distribuzione del gas naturale. Insomma, un lavoro certosino per non far scappare un euro di troppo.

Chissà se nel mentre qualcuno si ricorderà che questi controlli avrebbero dovuto essere la norma, e non l’eccezione celebrata con enfasi come una grande scoperta.

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