L’agrifood, quel settore che viene sbattuto in faccia agli spettatori come la panacea per tutti i mali del Mezzogiorno, è stato il protagonista indiscusso di un’ammirevole iniziativa a Salerno. Dati del rapporto Prometeia, presentati con la pompa di un evento organizzato da UniCredit e da una delle innumerevoli branche del potere economico locale, hanno rivelato che la Campania continua a tenere alta la bandiera dell’agroalimentare, contribuendo a ben il 5,8% del fatturato nazionale. Che orgoglio! Quasi come se questo fosse un premio di consolazione.
Parliamo poi dell’export. Con oltre 5,7 miliardi di euro nel 2024, questa regione sembra quasi voler dire che il suo contributo non è solo un’illusione. Una crescita media annua che supera il 10% dal 2019, e voilà, il 39% del valore produttivo della regione proviene da qui! Certo, chi se ne importa della media nazionale che è solo del 27%: l’importante è che sappiamo di essere speciali.
Ma non possiamo fermarci qui. I veri protagonisti sono i prodotti food & beverage. Specialmente nella lavorazione di cereali e ortofrutta, dove le aziende campane riescono a spuntare margini operativi da far invidia! In cima alla lista troviamo la provincia di Salerno, che con il suo valore di 5,7 miliardi sembra quasi essere l’unica luce in un tunnel buio, con 2,7 miliardi di euro destinati all’export. E che dire di Napoli, la città dove il caffè e i dolci popolare si uniscono in un abbraccio? Un bel tessuto produttivo, che non è certo un’opera d’arte, ma sempre meglio di un muro grigio.
Il panorama imprenditoriale in Campania è una vera commedia. Con oltre il 70% di micro e piccole imprese che rappresentano solo il 52% del valore dell’agrifood regionale, potremmo quasi affermare che il tutto è una splendida illusione di grandezza. E non dimentichiamoci dei conduttori agricoli: quasi il 40% di loro ha superato i 60 anni. Ma non vi preoccupate, chi ha bisogno di un ricambio generazionale quando hai le tradizioni?
In un sussulto di lungimiranza, UniCredit ha annunciato l’istituzione di un osservatorio permanente sull’agrifood, in collaborazione con Confindustria. Sì, proprio loro! L’obiettivo? Monitorare i trend e costruire ponti tra aziende, istituzioni e chiusure strategiche. Cosa può andare storto in una tale fusione di menti brillanti?
Ferdinando Natali, il Regional Manager Sud di UniCredit, ha dichiarato:
“Il nostro impegno è trasformare il potenziale del territorio in una leva concreta di sviluppo industriale, sostenibile e competitivo. L’agroalimentare non è solo una vocazione economica, ma una risorsa strategica per raccontare e rilanciare il Sud, in Italia e nel mondo.”
Infine, il presidente di Confindustria Salerno, Antonio Sada, ha affermato:
“La finanza, oggi più che mai, rappresenta il ponte tra identità territoriale e innovazione industriale. Sostenere le nostre imprese vuol dire investire nel futuro del Paese.”



