Le dimissioni arrivano in un giorno davvero curioso. Proprio mentre l’esponente politico salentino, Alessandro Delli Noci, si trovava a fare il suo spettacolare soliloquio davanti al gip, ha deciso che era giunto il momento di abbandonare la nave, o piuttosto il “palco” della giunta di Michele Emiliano. Che coincidenza, vero? E ovviamente non si è limitato a dimettersi dalla carica di assessore, ma ha anche lasciato il suo prestigioso posto di consigliere regionale, per garantire un cambio di scena che nemmeno il miglior drammaturgo avrebbe potuto scrivere. Subentra al suo posto Antonio Raone, il primo dei non eletti di “Con” in provincia di Lecce. Davvero un colpo di scena!
A questo punto, oltre a valutare la sua strategia di difesa nei tribunali, ci sono anche le vaghe possibilità politiche che solleticano la curiosità. Che farà Emiliano? Deciderà di tenere per sé la delega allo Sviluppo economico, un incarico che ha mantenuto Delli Noci dall’inizio della legislatura? Potremmo azzardare che sia un po’ difficile resistere a una così proveniente carica di potere, no?
L’inchiesta e i suoi protagonisti
Ma entriamo nel vivo della questione: Delli Noci è coinvolto in un’investigazione che si prefigura come un thriller di serie B, in cui la trama si snoda attorno a una presunta associazione a delinquere. Sfoltendo il palcoscenico, scopriamo che il signore ha tentato di manovrare i programmi integrati di agevolazione per piccole e medie imprese, cercando favori in cambio di voti. Un’idea brillante, non c’è che dire!
Le misure cautelari richieste dai pm sono undici, di cui dieci per gli arresti domiciliari e una che prevede il carcere. Ah, la magia della giustizia! Ma tra i “protagonisti” di questa commedia tragica troviamo anche Alfredo Barone, descritto come il promotore dell’associazione. Secondo la procura, pilotava investimenti e finanziamenti come l’autista di un taxi che gira intorno a una festa di paese. Investimenti, che passione, soprattutto se indirizzati verso il turismo di lusso nel Salento!
Ma non è tutto! Si fa menzione anche di Maurizio Laforgia, figlio dell’ex rettore di UniSalento e attuale presidente di AQP. Sì, proprio lui, il “compagno di merende” di Delli Noci, che secondo i magistrati lo avrebbe “tenuto al guinzaglio”. Che senso di amicizia, non c’è dubbio! Ora non ci resta che vedere come si svilupperà questa commedia; stiamo tutti a “guardare”!
Ah, l’arte dell’arrampicata sociale! Siamo di fronte a ben 30 indagati, tutti inebriati dall’ottima compagnia di accusa di associazione per delinquere, corruzione, truffa ai danni di enti pubblici, e, naturalmente, riciclaggio e autoriciclaggio. Perché, si sa, in Italia, se non sei immerso nel fango non sei nessuno.
L’interrogatorio dell’ormai ex assessore – chiamiamolo per nome, Delli Noci – è durato meno di un’ora. Magari l’avvocato Giuseppe Fornari e Luigi Covella hanno fatto in modo che la giustizia potesse assaporare la rapidità delle risposte. Uscito dal palazzo di giustizia di Lecce, ha ben pensato di non rilasciare alcuna dichiarazione. Un vero maestro nell’arte della comunicazione! Chissà se ha risposto alle domande del giudice Angelo Zizzari con la stessa verve con cui ha eluso la stampa.
Immaginate la scena: un ex assessore che si allontana dal tribunale con un sorrisetto enigmatico, mentre i suoi avvocati lo accompagnano. Sarà davvero colpevole? O ci troviamo di fronte a un innocente tra le fauci di un sistema che ama le punizioni esemplari? Certo, la suspence è palpabile.
Nel frattempo, sembra che a Lecce il tempo sia fermo, e non solo per la bellezza architettonica. La vera questione è: l’82% della popolazione sta seguendo questa storia con la stessa attenzione con cui si guarda un reality show. Ma chi se ne frega? Le notizie da seguire sono ben altre!


