Referendum 2025: Brescia svela un’ affluenza da brividi, e l’applauso giunge dai comuni fantasma

Referendum 2025: Brescia svela un’ affluenza da brividi, e l’applauso giunge dai comuni fantasma

Ma che sorpresa! In un’epoca in cui partecipare al voto è diventato un hobby per pochi, i dati sulle affluenze nei comuni della provincia di Brescia non fanno altro che confermare il trend. Alle 19 di domenica 8 giugno, l’affluenza per i cinque referendum abrogativi raggiunge il 15,34%, un netto miglioramento rispetto al ridicolo 7,14% delle 12. Certo, se confrontato con la base lombarda (17,7%) o quella nazionale (15,8%), risulta comunque un brodino tiepido.

Se a mezzogiorno i comuni che avevano superato il 10% erano pochi, ora possiamo contare sulle dita di due mani quelli che hanno avuto l’ardire di oltrepassare persino il 20%. Incredibile, i campioni di participazione attiva sono Paisco Loveno (23,97%), Collebeato (23,36%) e Longhena (23,19%). Ma chi lo sarebbe mai immaginato? I cittadini di Cellatica (21,68%), Bovezzo (20,79%) e compagnia bella non possono che essere fieri di questo exploit, mentre la maggior parte dei comuni, come al solito, si attesta a livelli da record negativo.

È una vera vergogna! I piccoli paesi delle valli, che dovrebbero lottare per far sentire la loro voce, sembrano piuttosto dire: “No grazie, ci godiamo il nostro silenzio”. Tra i più “colpiti” dall’indifferenza troviamo Valvestino con il triste 1,32%, Capovalle (2,08%) e Collio, quest’ultimo un autentico mini-campione di astensione con un ridicolo 5,32%. Insomma, se il voto fosse un concorso, molti di questi comuni avrebbero già ricevuto la medaglia della vergogna.

Alle 19 l’elenco dei paesi che non arrivano neanche al 10% è lungo e desolante. Bagolino (9,52%), Bione (8,21%) e Bovegno (9,2) sono solo la punta dell’iceberg. Ma c’è di più: Capovalle, Casto e Collio continuano a stupire con percentuali che sembrano uscire da un racconto di fantasia. E noi cosa abbiamo imparato da tutto questo? Che l’impegno civico ha preso una bella vacanza, e che le chiacchiere su quanto sia importante votare rimangono solo… chiacchiere.

La sfida ora è: come far tornare questi cittadini dalle loro tranquille panchine? O forse, come ci suggeriscono i dati, si spera che la prossima volta l’astensione sarà l’argomento centrale nel discorso politico? Ah, che meravigliosa ironia della sorte!

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