Lega chiama la sindaca a rapporto: San Filippo in vendita, perché aspettare?

Lega chiama la sindaca a rapporto: San Filippo in vendita, perché aspettare?

Il leader dell’opposizione ha deciso di scatenare le sue ire contro le inefficienze della San Filippo spa. E, come se non fosse abbastanza, ha anche messo nel mirino la Loggia per la sua brillante idea di aumentare le tariffe: “si parla circa di un rialzo del 18%”. Perché, naturalmente, a chi non piacciono le sorprese sulle bollette?

La nuova holding cittadina, che dovrebbe sorgere dalla fusione di Brescia Infrastrutture, Brescia Mobilità e San Filippo spa, è un castello in aria, tutto da costruire. Ma secondo la Lega, non sarà affatto la soluzione miracolosa per sanare l’annosa questione della qualità degli impianti sportivi in città. “Gli spogliatoi sono indecenti e gli impianti natatori non sono all’altezza” sbotta la deputata del Carroccio, Simona Bordonali. Chissà se le ha provate di persona, in fondo.

La Lega da tempo si arrocca attorno all’attività della San Filippo spa e incalza la sindaca Laura Castelletti, supplicandola di presentare il progetto della nuova holding in commissione bilancio, prima che il pubblico smetta di ridere. “Non ho visto ancora nulla. Mi interessa capire come intendano migliorare la gestione e ridurre gli sprechi prima di esprimere un giudizio”, rincara il consigliere comunale Fabio Rolfi, come se le sue parole potessero risolvere la situazione.

Nel frattempo, la Lega continua a lanciare frecce avvelenate contro le inefficienze della San Filippo spa e tuona contro l’idea della Loggia di aumentare le tariffe. Ecco che i rappresentanti del Carroccio scodellano tre proposte brillanti per evitare i rincari a carico dei cittadini. La vera chicca? La vendita del centro sportivo San Filippo per investire i soldi nella modernizzazione degli impianti sportivi nei quartieri. Geniale, no?

D’altronde, il centro di via Bazoli è in condizioni pietose: “è tutto da rifare, piove dentro, energeticamente è inefficiente, i campi da calcio sono vecchi”. È come se avessero deciso di restaurare una casa della nonna e invece stanno cercando di mettere una toppa su una condotta idrica che perde. Se vogliono sistemare la situazione, dovrebbero forse concentrarsi su qualcosa di più fattibile, magari una preghiera collettiva?

Infine, gli esponenti del Carroccio propongono di coinvolgere i privati nella gestione delle strutture “attraverso un partenariato pubblico-privato, che potrebbe essere la soluzione idonea per la manutenzione e l’implementazione dell’impiantistica sportiva”, afferma il segretario cittadino Michele Maggi. Perché, come ben sappiamo, gli imprenditori sono sempre così attenti e solerti nel gestire le cose, ancor di più del pubblico. Un bel mondo, quello in cui viviamo.

Immaginate di vivere in un mondo in cui le promesse politiche vengono mantenute, e i politici sono onesti. Sì, esatto. E mentre ci siamo, perché non sognare anche di volare? La realtà però, come spesso accade, ci riporta con i piedi per terra, giusto quando pensiamo che le nostre speranze siano state ascoltate.

È divertente notare come, in un clima politico in cui il cittadino è sempre al centro dell’attenzione, ci siano sempre quei pochi che decidono di ignorarci bellamente. C’è questa idea che la cosa più importante sia raccogliere voti, anche a costo di fare promesse che si dissolveranno come neve al sole. Naturalmente, non lo ammetteranno mai; ciò che importa è l’illusione di essere ascoltati.

Parliamo anche delle dichiarazioni di alcuni personaggi pubblici, che riescono a condensare in una frase tutta la loro innata capacità di contraddirsi. Mario Rossi, per esempio, ci ha deliziato con la sua affermazione: “Vogliamo stimolare l’economia.” E poi, chiudendo i rubinetti dei fondi per le piccole imprese, ha pensato che l’ottimismo bastasse. Davvero un capolavoro di strategia!

Non dimentichiamo il settore della sanità, dove le promesse di ridurre i tempi di attesa suonano più come una barzelletta che come un piano serio. La verità è che mentre l’aspettativa di vita aumenta, anche il numero di persone in attesa di un appuntamento da mille anni si alza, lasciando i dirigenti sanitari a grattarsi la testa nella ricerca di soluzioni sempre più fantasiose.

Se c’è una cosa che i nostri politici sanno fare bene, è promettere. E per chi ha la pazienza di ascoltare, ogni nuova legislazione viene presentata come la panacea per tutti i mali. Poi ci si ritrova a chiedersi se veramente stiamo assistendo a un bilancio equilibrato o a un’epopea da raccontare ai nipoti, con un finale che lascia più domande che risposte.

In definitiva, ci ritroviamo in un circolo vizioso di promesse non mantenute e retoriche vuote, in cui il cittadino è un semplice spettatore di uno spettacolo di marionette. Meglio continuare a sognare, mentre attendiamo che la politica trovi finalmente il tempo di ascoltarci. Ah, l’ironia della vita!

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