Persa la tessera elettorale o scaduto il documento? Ecco le istruzioni di sopravvivenza per il referendum dell’8 e 9 giugno!

Persa la tessera elettorale o scaduto il documento? Ecco le istruzioni di sopravvivenza per il referendum dell’8 e 9 giugno!

È tempo di referendum: il 9 e 10 giugno, gli italiani saranno sottoposti all’arduo compito di esprimere la propria opinione su cinque brillanti quesiti abrogativi. Chissà quali sorprese ci riserveranno! Quattro delle domande riguardano il lavoro e una, in un colpo di genio, quella sulla concessione della cittadinanza agli stranieri extracomunitari. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 il primo giorno e dalle 7 alle 15 il secondo. Naturalmente, se siete un detenuto o un residente all’estero, la vostra esperienza potrebbe variare – ma chi se ne importa, giusto?

Adesso, passiamo alla parte cruciale: i documenti. Per votare, avrete bisogno della vostra tessera elettorale e di un documento d’identità. Non vorremmo che scopriste, proprio mentre siete in fila al seggio, di non avere il timbro di conferma, perché questo vi escluderebbe dalla magica esperienza della cabina!

Se la vostra tessera elettorale è “piena” (grazie mille per le informazioni utili, eh?), dovrete correre all’ufficio elettorale del vostro Comune. Fortunatamente, per l’occasione, rimarrà aperto durante le operazioni di voto, una vera rarità. E nel caso in cui la tessera sia rovinata o smarrita, preparatevi a una piccola avventura burocratica: dovrete compilare un’autocertificazione. Ma non preoccupatevi, è semplice come prendere un caffè al bar dell’angolo!

Oh, e non dimenticate: tali procedure sono sempre gratuite. Sì, avete capito bene, chiunque può andare a fare il “favore” di rinnovarle per voi, purché abbia una delega e una fotocopia del vostro documento d’identità. Davvero, che gioia!

A questo punto, è ovvio che l’ufficio elettorale sarà un luogo di festa, un brulichio di persone felici di esprimere il proprio voto e, chissà, magari anche di accarezzare il proprio cane mentre passano. Certo, perché chi non vorrebbe portare il proprio amico a quattro zampe a festeggiare la democrazia, giusto? Dimenticate tutto quello che avete sentito sulle regole: il vostro cane è decisamente il benvenuto!

Ma attenzione! Per quanto riguarda il vostro smartphone, sembra che dovrà rimanere a casa. Non vorremmo mai che qualcuno si distraesse con i social mentre affida il suo destino a un quesito di vitale importanza. Incredibile come le priorità cambino!

Quindi, ricapitolando: portate la tessera elettorale, il documento d’identità e, se vi va, il vostro peloso amico. E lasciate il telefono a casa. Buon divertimento con questo circo della democrazia!

Il tema dell’identità – o, per usare un linguaggio più tecnico, il riconoscimento personale – sembra proprio essere il secondo documento da presentare quando ci si accinge a votare. Dalla patente di guida alla tessera professionale, passando per il porto d’armi e il libretto pensione, fino alla classica carta d’identità (sia essa cartacea o elettronica): qualsiasi documento andrà bene, a patto che sia rilasciato da un ente pubblico e contenga una fotografia, perché, si sa, senza foto non si è nessuno. Ma, sorpresa delle sorprese, i documenti scaduti sono ammessi! Certo, purché siano in ordine e, ovviamente, dotati di quella fatidica foto che ci consente di identificare l’elettore. Chi l’avrebbe mai detto?

Entrando nel merito della questione, penne, matite e pennarelli non sono certo strumenti da portare da casa per segnare la propria preferenza sulle schede elettorali. Ovviamente, l’unico strumento consentito è la famosissima matita copiativa fornita dagli scrutatori. Perché usare qualcosa di diverso quando puoi usare il tradizionale strumento degli architetti per disegnare croci indelebili? E non dimentichiamoci che non lascia segni visibili sul retro, un vero e proprio colpo di genio!

Passiamo ora allo smartphone, quel meraviglioso dispositivo che ha reso la vita così interessante. Ebbene, anche lo smartphone può rimanere a casa. Qualsiasi dispositivo capace di scattare foto o registrare video, inclusi i Ray-Ban Stories, deve essere consegnato ai membri del seggio prima di entrare in cabina. Naturalmente, ciò avviene per garantire la segretezza del voto e combattere l’odioso fenomeno del voto di scambio. Non si vuole mica rischiare di far trapelare il segreto della propria preferenza! E, dolce sorpresa, chi non rispetta questa legge rischia un arresto da tre a sei mesi e una multa che può variare da 300 a 1000 euro. Che incentivo!

Parlando di segretezza, non è nemmeno possibile entrare in cabina con i propri figli minori. Beh, come se i bambini potessero in qualche modo dare il loro contributo informato! L’unica eccezione è per gli elettori con difficoltà temporanee nel votare autonomamente, come i ciechi, ma solo previa esibizione di un certificato medico. Per fortuna che abbiamo le leggi a tutela della privacy e della segretezza!

Se poi qualcuno cerca di convincere gli altri elettori con manifesti o volantini durante il giorno delle votazioni, può pure mettersi l’anima in pace. La legge vieta ogni forma di propaganda elettorale a raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni, perché, come tutti sappiamo, nessuno deve essere influenzato prima di esprimere un voto così ponderato! Certo, ci sono delle sanzioni amministrative per chi si azzarda a far valere le proprie opinioni, con multe che oscillano tra 103 e 1032 euro. Che dire, non è mai troppo tardi per imparare!

Per quanto riguarda i cani, molti proprietari potrebbero pensare che possa essere un’ottima idea portare il proprio amico a quattro zampe a fare un giro mentre si vota. La buona notizia è che non ci sono regole che lo vietano! Tuttavia, il presidente del seggio avrà l’arduo compito di valutare caso per caso. Immagino che in situazioni di allergia o panico, si arrivi a una soluzione che bilancia il diritto di voto e quello del cagnolino. Sempre un piacere vedere come il buon senso venga riposto nel cassetto.

Ah, e mentre ci si prepara a votare, non dimentichiamo l’ombrello. In questi giorni l’Italia potrebbe essere baciata dal sole, ma non escludiamo l’eventualità di tempeste improvvise. Perché chi non ama un po’ di pioggia quando si sta esercitando un diritto fondamentale?

Per evitare sorprese “bagnate”, quale miglior consiglio se non quello di dare una sbirciatina alle previsioni del tempo? Sì, perché nulla è più esaltante che andare a votare con l’ombrello in mano, pronto a difendersi da un temporale di schede elettorali. Un’esperienza che sicuramente non si dimentica facilmente.

È curioso notare come, secondo le previsioni dell’Ipsos, queste consultazioni non sembrino nemmeno lontanamente destinate a raggiungere il quorum del 50%+1. Ma chi ha bisogno di una democrazia partecipativa quando puoi semplicemente far finta che tutti si interessino ai processi politici?

In fondo, per cosa ci si dovrebbe preoccupare? Un link qui, un’altra Faq là, e il gioco è fatto! Se proprio volete farvi del male e scoprire cosa ha da dire il Viminale, vi basterà cercare. Non è un po’ triste sapere che la partecipazione è solo un miraggio e non il riflesso di una vera voglia di cambiamento? Ma per carità, non perdiamo il sorriso!

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