Urne aperte per eleggere il nuovo sindaco. E chi ci ha pensato a presentare una lista per il Partito Democratico? Non certo il PD stesso, che ha pensato bene di starsene tranquillo sul divano, lasciando il campo libero.
Oggi e domani, nei giorni della consultazione referendaria, Matera torna a votare anche per il ballottaggio che definirà chi avrà l’onore di guidare la celebre città dei Sassi. A contendersi il trono sono il civico Roberto Cifarelli e il rappresentante del centrodestra unito, Antonio Nicoletti.
Cifarelli, con un impressionante 43,52% di consensi personali, ha saputo attrarre un’ampia coalizione, che in totale ha raggiunto il 52,48%. Questo “eroe” della sinistra, nato nel 1963 e attuale consigliere regionale del PD, è emerso grazie alle primarie “Open City”, organizzate da un drappello di giovani a caccia di freschezza. Ma che peccato che il simbolo del Partito Democratico non compaia sulla scheda! Al diavolo il marchio, noi abbiamo nove liste a farci compagnia: da Matera nel Cuore a Socialisti e + Matera.
Dall’altra parte, troviamo Antonio Nicoletti, il quale ha ottenuto un modesto 36,98% di consensi personali. La sua coalizione, formata da sei liste – tra cui Forza Italia e Fratelli d’Italia – riesce a racimolare solo il 33,3%. Non male per un ingegnere nato nel ’74, che oltre a essere il direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha anche avuto il “privilegio” di dirigere l’Agenzia di promozione territoriale della Basilicata fino a qualche mese fa.
Il ballottaggio si preannuncia comunque affascinante, quasi da thriller. La differenza di voti tra i due non è proprio una voragine, quindi tutto è ancora possibile. Chissà come andranno a pescare i voti di quegli indecisi che al primo turno hanno deciso di non rischiare di metterci il loro nome. Un vero dramma greco.
Dobbiamo anche tenere d’occhio i due protagonisti principali delle scorse elezioni, Domenico Bennardi (Movimento 5 Stelle, sindaco uscente) e Vincenzo Santochirico (Matera Progetto Comune), che non si sono neanche degnati di presentarci al ballottaggio. Ma perché investire tempo quando si può semplicemente osservare?
Nonostante le suppliche al dialogo del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che sembra sognare un po’ troppo, e del europarlamentare Antonio Decaro, ecco che i due ex candidati a sindaco, che si definiscono progressisti (ma chi lo sa, forse in un universo parallelo), hanno deciso di non appoggiare Cifarelli. Il motivo? Una vera chicca: la richiesta – gentilmente respinta da Cifarelli – di escludere dalla sua coalizione le forze di Azione e Matera 2030, che Bennardi e Santochirico considerano «di destra». Giusto, perché in politica non è mai saggio mescolare le carte, soprattutto quando si ha un’opinione così assertiva sulla posizione politica degli altri.
Intanto, Cifarelli ha pensato bene di ufficializzare l’apparentamento con il civico Luca Prisco, che, dopo un’accurata analisi, ha deciso di posizionarsi proprio al quinto posto nel primo turno. Ma ehi, non lasciatevi ingannare da questo “solo” quinto posto; è una strategia! Grazie ai risultati delle sue liste, Cifarelli conta già su una maggioranza di 18 consiglieri su 32. Qualcuno direbbe che è già a metà dell’opera, ma visto il clima, anche qui ci sono delle sfide in agguato.
E nel caso di una vittoria di Nicoletti? Oh, non preoccupatevi: la città rischierebbe solo un piccolo inconveniente noto come l’«anatra zoppa», con un sindaco senza maggioranza in Consiglio. Ma chi non ama un po’ di caos politico per dare un pizzico di pepe alla vita cittadina, giusto?



