La sinistra ecologista in Loggia avvisa i suoi alleati: addio cassonetti, benvenuto porta a porta!

La sinistra ecologista in Loggia avvisa i suoi alleati: addio cassonetti, benvenuto porta a porta!

A Brescia, la raccolta differenziata è diventata una sorta di grande gioco dell’oca, ma con meno entusiasmo. Da quando è stato “introdotto” il sistema misto nel 2016, si è raggiunto un modesto 68%, lontano dall’entusiasmante 83,3% fissato dalla regione per il 2027. Ma sì, perfetto, chi ha voglia di raggiungere obiettivi? Che bello vivere nella mediocrità.

Castelletti, l’amministrazione locale, aveva promesso un cambiamento radicale: porta a porta per tutti! Ma siamo a due anni dal suo insediamento, ed è già tempo di prendere decisioni (ovviamente, giro di valzer entro giugno). Le opzioni sul tavolo? L’innovativo porta a porta esteso con tariffazione puntuale, oppure quella versione light dove i cassonetti marroni restano in gioco per l’umido. La seconda opzione, incredibilmente, sembra far rabbrividire i membri della sinistra ecologista seduti tra le file della maggioranza. Quasi come se si aspettassero che l’amministrazione dovesse pensare a qualcosa di più brillante che non sia il “compromesso della pigrizia”!

Hanno già sorbito un avanzamento troppo lento delle ZTL in centro e una riconversione fallimentare del parcheggio in piazza Vittoria… tutto in nome dell’“equilibrio”. Quelle pacche sulla spalla, come un abbraccio tra troll, si sono trasformate nel loro personale “basta così”. Ebbene sì, il tema della raccolta differenziata è diventato il loro “ultimo baluardo”. Il “cerchio magico” della sindaca e i membri del PD dovranno tenere duro, altrimenti saranno dolori per la loro già fragile alleanza.

I motivi dietro la scelta di Bs Attiva e Al Lavoro

Il portavoce di Brescia Attiva, Giovanni Mori, esplode in una sorta di coro melodico: “Solo il porta a porta spinto può aumentare la raccolta differenziata dell’8-10%. Questo è ciò che suggeriscono i comuni più avveduti. Tenere i cassonetti per l’umido? Grande errore, signori!” Ma che audacia, insinuare che chi ci governa possa fare scelte sbagliate! E non dimentichiamo il triste primato di Milano: 517 kg di rifiuti pro capite all’anno, ben peggio della media lombarda. Ma per fortuna, il “porta a porta spinto” è la soluzione che ridurrà questo scempio. Chapeau!

La consigliera comunale Valentina Gastaldi aggiunge un altro perla alla discussione: “Se manteniamo i cassonetti per l’umido, il rischio è che ci finiscano dentro anche i rifiuti indifferenziati”. Brillante! Quasi come se gli abitanti di Brescia non avessero già dimostrato di sapere come** riciclare** alla maniera loro. Ma l’incredibile scenario è che gli scarti di cibo non possono essere trasformati in compost di qualità. Roba da far girare i fantasmi in una discarica!”

Che meraviglia, la questione dei rifiuti a Brescia. Si discute di quanto sia scintillante il nostro sistema di raccolta differenziata, ma alla fine, spoiler alert: tutto finisce nell’inceneritore! Aspetta un attimo, perché non decidiamo tutti insieme qual è la strategia migliore? Tipo, che ne dite di cassoni per i condomini invece di quei ridicoli bidoncini individuali? O magari potremmo discutere di quanti ritiri settimanali sono davvero necessari? Perché, una volta per tutte, dobbiamo avere il coraggio di abbracciare il porta a porta spinto con tariffazione puntuale!

Il fantastico Gastaldi, pur sottolineando l’apertura al dibattito, non dimentica di negare che ci siano tensioni in maggioranza o scelte già decise da tempo. È una vera perla, ammettiamolo: “La discussione è in corso”, a farsi bellamente ignorare fino alla fine del mese. Davvero inaspettato che scelte importanti non siano state comunicate! Siamo tutti molto rassicurati.

E adesso, facciamo un applauso per Francesco Catalano e Mattia Datteri. I nostri eroi locali di “Al Lavoro con Brescia” si sono uniti in una crociata per far valere l’importanza della politica sulla mera questione economica. Ma chi ha tempo per preoccuparsi dei costi, giusto? Legambiente Brescia afferma che il porta a porta esteso costerebbe addirittura solo 5 euro in più a famiglia. Che fortuna, vero? Una piccola cifra che non deve certo influenzare le loro decisioni.

Ah, e non dimentichiamoci della preziosa informazione fornita dal nostro amico Mori. Sapevate che 11 milioni dei 33 milioni annui della Tari vanno a finire nello spazzamento delle strade? E chi lo ha deciso? Quella è una cifra sulla quale potremmo “ragionare” un po’. La Tari a Brescia, by the way, è tra le più alte rispetto alle città simili. Ma di sicuro non influisce, dato che il servizio è gestito dalla medesima società che ha già fatto miracoli nel porta a porta in Bergamo.

Chi di voi non vorrebbe vivere in un posto dove la Tari è considerata giusta e equa? Gli esponenti della sinistra ecologista lamentano che la tassa è percepita come “iniqua” perché chi differenzia finisce per pagare quanto chi non si sforza minimamente. Ecco dove entra in gioco la tariffa puntuale PAYT: che innovazione! Finalmente, quelli che si impegnano a differenziare vengono premiati. Ma chi lo avrebbe mai detto?

Il passaggio al porta a porta potrebbe avvenire in sei mesi e completarsi entro la fine del 2026. Incredibile, no? Con tutte queste tecnologie e modelli gestionali a disposizione, perché non lo fanno? Mantova, Milano, Trento, Bergamo e Treviso lo hanno già fatto, mentre noi qui a Brescia stiamo ancora discutendo su chi deve lavare i piatti. Come sempre, avanti, a passo da tartaruga, mentre ci godiamo questo spettacolo incredibile chiamato “gestione dei rifiuti”.

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