Bolzano, il centrodestra si barcamena tra promesse e poltrone: tre partiti, solo due posti.

Bolzano, il centrodestra si barcamena tra promesse e poltrone: tre partiti, solo due posti.

È interessante notare che mentre il centrodestra si affanna a stilare il proprio piano, a Bolzano si discute di un assessorato come se fosse un regalo di compleanno. Ma chi l’avrebbe mai detto? Incontri quotidiani, videochiamate e chiacchiere da bar per arrivare a definire una giunta che, sorpresa, ha più seggi di un banco di pesci in un acquario. Ma la certezza è che, come al solito, c’è solo confusione tra i partiti e le loro ambizioni.

Il 10 giugno è la data segnata in rosso sul calendario, ma perché affrettarsi? In fondo, ci sono ben diciotto giorni fino alla scadenza legale del 18 giugno! Quindi, cosa c’è di meglio che prendersi qualche giorno in più per decidere chi avrà il prestigioso compito di diventare assessore? Fortunatamente, Claudio Corrarati è lì a smistare le idee senza affrettarsi, mettendo a confronto le varie fazioni. Sì, perché la cosa più importante è trovare un accordo che soddisfi tutti, senza alcun impegno temporale. La democrazia è bella, ma solo se si fa con calma, no?

Ma parliamo del programma: già dal 3 giugno c’è una bozza pronta a raccogliere i 219 punti di Fratelli d’Italia, Civica per Bolzano, Lega e Forza Italia. Una vera e propria sinfonia politica. Ma chi si azzarderebbe a parlare di assessori? Certo, ci sono i dettagli da definire, ma la smania di assegnare i posti è palpabile. Siamo solo agli inizi, insieme a un clima da “chi prima arriva, meglio alloggia”. E non dimentichiamo il presidente e il vicepresidente del nuovo consiglio: probabilmente vedremo qualcuno di provvisoria nomina, sempre meglio di avere una decisione definitiva, giusto?

Bene, nella giunta a sette, con il sindaco compreso, ci sono già due certezze: i doppio assessorato per Fratelli d’Italia e Svp. E così, mentre i politici rivendicano i propri spazi, noi giù a bere questo spettacolo surreale. E ci possiamo scommettere che i parchi di Bolzano staranno per essere affollati da questi “papabili” assediati dalle loro ambizioni, con i cittadini che, nel frattempo, continuano a chiedersi: “Quando ci daranno l’assessorato che ci spetta?”

Lega e la Civica per Bolzano di Roberto Zanin saranno i protagonisti indiscussi, mentre Forza Italia si ritrova già sulla soglia, con le valigie pronte. Il coordinatore, Christian Bianchi, sostiene con fervore la necessità di una rappresentanza forzista nella giunta, come se queste parole potessero magicamente schiarire il cielo nuvoloso delle alleanze politiche.

Ma cosa ci si può aspettare da un partito che ha sostenuto il sindaco Corrarati durante la campagna elettorale? Bianchi parla di mediazione come se stesse discutendo di equilibri diplomatici internazionali, mentre è evidente che è solo un gioco di sedie musicali. E manco a dirlo, hanno anche la possibilità di eleggere figure esterne! Ma certo, perché non lo fanno da sempre? Durante il suo primo mandato come sindaco di Laives, Bianchi mette in mostra le sue gioie: “Ne avevo due!” – come se questa fosse una meritevole accreditazione.

Avvicinandosi alle nomine, non possiamo fare a meno di notare le opzioni papabili. Stephan Konder, l’esponente Svp, sta già facendo un bel po’ di calcoli per rimanere nell’esecutivo, assieme a Johanna Ramoser. Entrambi, in assoluta sinergia con la giunta di Caramaschi, aspettano in prima fila per l’assegnazione della poltrona. E qui entra in gioco Zanin, costretto a correre a Milano per motivi di lavoro, ma chissà, forse nel tempo libero spera di ultimare la maestosa arte della mediazione.

Non possiamo dimenticare la Lega, con Paolo Zenorini a menzionare la fatidica scelta fra Marco Caruso e Roberto Selle. È giusto: per rappresentare un partito che si auto-vanta di competenze, certo utile che la scelta ricada su uno dei due. E per Fratelli d’Italia? Ah, che gioia! A quanto pare, Anna Scarafoni è nel limbo della decisione – se spostarsi in Comune per un assessorato o restare tranquillamente situtata nel suo angolo provinciale. Ma tranquillità, non c’è fretta: dopo di lei, ci sono sempre Patrizia Brillo e Tritan Myftiu pronti a prendere il testimone. Dopotutto, il teatrino delle cariche è un’arte che richiede tempo.

Proprio così, anche se le due cariche sono incompatibili, c’è un tempo standard di trenta giorni per decidere. La Scarafoni stessa deve attendere la prima seduta del Consiglio comunale, come se tutto questo fosse il climax di una lunga attesa per un film di successo. E, nel contesto di questa drama, non possiamo dimenticare Angelo Gennaccaro che, con una probabilità altissima, continuerà a rimanere in Provincia. D’altronde, come non apprezzare la coerenza in un panorama così incerto?

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