La Volvo Trucks ha deciso di smettere di gettare i rifiuti in discarica, eh già, un passo rivoluzionario per l’industria. Hanno raggiunto il mitico traguardo di zero waste to landfill nei loro 16 stabilimenti in Italia. Certo, ringraziano il partner tecnico Omnisyst, come se non fosse scontato che senza di loro non sarebbero riusciti a mettere in pratica una cosetta del genere.
Con un approccio super integrato e digitalizzato, che nessuno si sogna di contestare, Volvo Trucks ha finalmente ottenuto l’autorizzazione dalla casa madre in Svezia per dire addio ai rifiuti in discarica. Ma non possiamo dimenticare che questa rete produttiva complessa è stata un bel pasticcio per loro, chissà come hanno fatto a cavarsela. Ma grazie a Omnisyst, che ha un talento straordinario per semplificare la burocrazia, sembra che tutto sia andato per il verso giusto.
Attraverso un modello operativo che fa venire l’ansia solo a sentirlo, Omnisyst ha offerto un software che trasforma ogni aspetto della gestione ambientale in un gioco da ragazzi. Perché, diciamocelo, chi non vorrebbe un tracciamento e una reportistica immediata? E che fortuna avere una rete di fornitori selezionati con tanto cura; immaginate il rischio di affidarsi a chiunque! Oh, ma chi ha detto che è tutto rose e fiori? La realtà è che devono anche fare i conti con normative che cambiano come il tempo.
I risultati? Oh, non stiamo certo parlando di piccolezze. Alcuni stabilimenti hanno persino raggiunto il 100% di rifiuti avviati al recupero. E se ci sono residui? Vengono trattati in modi che sembrano più complicati di un puzzle 1000 pezzi, con la speranza che nessuno ci pensi due volte prima di proporre la termovalorizzazione. Un bel modo per aumentare l’inquinamento e i costi, ma chi siamo noi per giudicare?
Riguardo le emissioni, Volvo Trucks non si è limitata a compensare. No, no, si sono messi seriamente a cercare di ridurle alla fonte, un’ambizione che sicuramente fa venire le lacrime agli occhi. Tra l’ottimizzazione dei carichi e la selezione di impianti, stanno facendo il possibile per abbattere distanze e, perciò, emissioni. La CO2 compensata? Oh, è la parte che resta, calcolata con un algoritmo creato in casa da Omnisyst, perché sì, il mondo ha davvero bisogno di più algoritmi.
Per finire, la geografia industriale di Volvo Truck Center Italia è una vera e propria giungla, 16 siti diversi e ognuno con le sue stranezze. Ma grazie a Omnisyst, che ci mette sempre del suo, hanno trovato il modo di standardizzare tutto, come se fosse un gioco di società. Ma vogliamo davvero parlare della complessità? Ridurre i costi indiretti è il loro motto, e lasciare la gestione ad Omnisyst è chiaramente la mossa geniale.
“Questo risultato è sia un traguardo che un nuovo punto di partenza…”
Ah, la bellezza della sostenibilità industriale! O meglio, il meraviglioso spettacolo di come le aziende, sempre pronte a colmare le loro tasche, possano straparlare di “responsabilità ambientale”. Stefano Ceresoli, quel luminare del District Management in Alta Lombardia presso Omnisyst, ci mette subito in guardia: hanno costruito un modello di gestione ambientale, il che significa che stanno facendo esattamente ciò che ci si aspetta da un’azienda moderna, giusto? La digitalizzazione e la prossimità: parole chiave che, tradotte, significano soprattutto di non perdere mai di vista il profitto mentre si fa finta di abbracciare l’ambiente. E che dire del software proprietario? È come dire che hanno un po’ di magia in più per far funzionare il tutto senza farci accorgere dell’incongruenza. Ma certo, sostenibilità e industria possono viaggiare fianco a fianco… se solo si ignora il rumore dei motori che bruciano combustibili fossili.
E poi abbiamo il glorioso Volvo Truck Center, un’accozzaglia di 16 sedi e circa 300 dipendenti. Chiaramente, la loro missione sacra è la soddisfazione del cliente: una vera e propria corsa ad ostacoli per migliorare i processi. Gabriele Nencioni, Service Director, ci rassicura con l’assurdo mantra che sicurezza e sostenibilità sono le fondamenta della loro attività. Magari così possono giustificare anche il fatto che ora hanno standardizzato la gestione dei rifiuti! Dunque, chi avrebbe mai pensato che tentare di ridurre le spese operative si traducesse in un improbabile atto di virtù? Ma il vero colpo di genio è l’idea di distinguersi dalla concorrenza. Che meraviglia! Perché, si sa, nulla dice “aziende responsabili” come risparmiare dimezzando l’impatto ambientale mentre ci si erge a paladini della giustizia ecologica.
Ma non finisce qui! In ciascuna sede, abbiamo l’illuminante figura dell’Agente della Sostenibilità. Quest’eroe moderno, riportato da Camilla Ridolfi, Hseq Manager di Volvo Trucks Italia, porta con sé il peso del cambiamento. Gli Agenti della Sostenibilità sono i custodi di una visione che ormai sa di folklore; il loro compito? Implementare linee guida, ma anche “proporre spunti di miglioramento”. Insomma, un po’ come infilare una pezza su un buco gigante nel Titanic. La loro presenza assicura che la sostenibilità non resti solo un concetto lontano, ma diventi “vissuta quotidianamente”. Peccato che “vissuta quotidianamente” spesso si traduca in qualche scappatoia per eludere le responsabilità. Perché alla fine, chi non ama far bella figura mentre l’ambiente continua a fare da sfondo a questa commedia?



