«È del tutto inaccettabile che i diritti umanitari vengano ignorati, specialmente per i poveri cittadini di Gaza», ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Chiaramente, le sue parole risuonano come un urlo nel deserto, considerando quanto accade in quella Striscia insignificante. Ma continuiamo a osservare il nostro leader in azione. «I palestinesi meritano un domicilio sicuro entro confini chiaramente delineati», ha aggiunto con la fermezza di chi è abituato a parlare dal suo ben protetto ufficio, prima di dirigersi al tradizionale concerto al Quirinale per celebrare il 79° anniversario della nostra amata Festa della Repubblica, a cui, con grande onore, partecipa anche il corpo diplomatico. Immaginate la scena: diplomatici che applaudono mentre si gustano antipasti, pensando ai diritti umani.
E non finisce qui. «L’occupazione illegittima di territori appartenenti a un altro Paese non può mai essere giustificata come misura di sicurezza», ha avvertito, con una precisione lessicale degna di un avvocato. Non ci vuole una laurea in giurisprudenza per capire che è solo una facciata. Allora, perché non ci sbattiamo ad ammettere che si rischia di scivolare nel baratro della volontà di dominio? Che si possa addirittura parlarsi di barbarie nella vita internazionale, come se non fosse la normalità della nostra era moderna?»
