Dietro alla sentenza che ha bloccato i dazi di Donald Trump – poi sospesa grazie a un gioioso intrico legale della Casa Bianca – si nasconde una piccola azienda vinicola di New York gestita da un genitore e una figlia. Stiamo parlando della V.o.s. Selections, che ha guidato il ricorso accolto dalla Us Court of International Trade, insieme ad altri dodici stati sotto l’ala protettrice dei democratici. Intervistato da una rete che ama raccontare tutto con enfasi, Viktor Schwartz, fondatore dell’azienda, ha avuto il coraggio di dire che mai avrebbe pensato di trovarsi a combattere contro le politiche dell’amministrazione Trump.
“Diciamola così: quando ho avviato Vos quarant’anni fa, non potevo immaginare di ritrovarmi coinvolto in un’azione legale contro il governo degli Stati Uniti”, ha affermato l’imprenditore, ora affiancato dalla figlia Chloe. “Volevo semplicemente importare vini deliziosi da tutto il mondo e venderli a chi, come me, li apprezza”, ha aggiunto, mentre ieri sera cucinava una semplice pasta per cena, ricevendo una mail dai suoi avvocati per annunciare l’uscita trionfante dal labirinto burocratico.
I dazi globali imposti da Trump sono stati un vero calvario per le piccole imprese, come la Vos, che, come si legge nel loro sito, “importa vini, alcolici e sake da 16 Paesi in cinque continenti”, prodotti che sono tanto unici quanto insostituibili. “Non siamo una grande azienda, non potevamo semplicemente resistere e sperare in tempi migliori, sarebbe stata la fine”, ha dapprima drammatizzato Schwartz, etichettando i dazi di Trump come “una minaccia esistenziale”.
Così, armato del suo coraggio, ha contattato gli avvocati del Liberty Justice Center, che hanno intrapreso la battaglia legale a nome della Vos e di altre quattro piccole aziende, tra cui una di abbigliamento femminile per ciclisti e una dedicata alla vendita di articoli da pesca online. Schwartz è convinto che la sua causa, che rappresenta un inno alla resilienza delle piccole aziende americane, arriverà fino alla Corte Suprema. E chi lo sa? Magari un giorno scriveranno un film su questo coraggioso imprenditore e la sua pasta al pomodoro, mentre il mondo dei vini tremava sotto i colpi delle politiche commerciali distruttive.
