Destra campana in bilico: Cirielli e Romano si scambiano colpi a vuoto mentre la crisi si fa palpabile

Destra campana in bilico: Cirielli e Romano si scambiano colpi a vuoto mentre la crisi si fa palpabile

Il viceministro ribadisce la sua disponibilità a candidarsi, ma, sorpresa sorpresa, c’è un fantomatico “no” di Forza Italia. Anche Cirielli, il capo della Zes, si prepara a scattare per la corsa. Che spettacolo!

Messaggi whatsapp infuocati volano come missili, mentre telefonate assordanti si protraggono fino a notte inoltrata per ironizzare sulle precedenze politiche locali, sempre in bilico a causa delle cosiddette decisioni dalla capitale. Insomma, la destra campana è sul punto di un esaurimento nervoso, per non dire che si sta divertendo un mondo, visto che non riesce a individuare la giusta strada per la candidatura alla presidenza della Regione. E chi lo avrebbe mai detto? Con Fratelli d’Italia che rischia di diventare l’epicentro del malcontento all’interno della coalizione, e Forza Italia che si divertente a murare le ambizioni del vice ministro meloniano Edmondo Cirielli, l’atmosfera è frizzante. Un vero e proprio festival della politica.

Per le prossime elezioni regionali in Campania, Cirielli afferma con un sorriso di circostanza: “Ho messo a disposizione la mia persona, sono qui al servizio della coalizione con uno spirito collaborativo e positivo. Non impositivo, come se fosse possibile!” — ripete, come un mantra, a Il Foglio. Non stiamo parlando di un gioco da ragazzi, eh. Dobbiamo recuperare venti punti percentuali e prendere una decisione che non sia completamente folle. Oh, e lui non è un politico qualsiasi: ha fatto il presidente della provincia di Salerno, è stato eletto in regione con le preferenze e ha un “profondo” rapporto con il territorio. In pratica, è il re del suo regno.

“Tra i nomi nel centrodestra, secondo i sondaggi, sono il più gradito dagli elettori”, aggiunge Cirielli. Ma non è una caccia alla poltrona, eh! Se si trova un nome più forte, “sono pronto a sostenerlo”. Ma, per ora, non se ne parla nemmeno.

Arriva la voce profetica di Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore azzurro campano, che con il suo tono melodico fa da contrappunto: “La candidatura spetta a FdI? Dopo le Comunali, non più. Se nel ragionamento di Cirielli c’era una rivendicazione dovuta alla differenza di voti…” Ah, l’arte del diplomatico, sempre così affascinante e affilata!

Che strana alchimia quella politica! Dopo le Comunali, sembrerebbe che la differenza tra i partiti sia svanita, e così anche qualsiasi rm di rivendicazione seria. Fratelli d’Italia ha riscosso un formidabile 2% a Casavatore e un altrettanto esaltante 4% a Nola. Insomma, quando decidono di andare da soli, rivelano la loro totale mancanza di appeal. Ma, chiariamoci, la candidatura non è un diritto di nascita, e chi sostiene il contrario non capisce affatto cosa voglia dire l’unità della coalizione.

In realtà, il vice ministro degli Esteri si è fatto avanti più volte, con una proposta di candidatura alla presidenza della Regione Campania. I suoi alleati, come sempre, si sono affrettati a minimizzare l’importanza di tale mossa, citando giustificazioni farfelue: “Lo fa solo perché non vuole Giosy Romano, ma desidera, legittimamente, avere l’ultima parola sulla decisione finale.” Ebbene, se così fosse, sarebbe veramente un’aspettativa eccessiva per un leader campano di Fratelli d’Italia.

Romano, d’altra parte, è un outsider… ma solo fino a un certo punto. Ha tentato più volte di affermarsi politicamente dopo la sua esperienza come sindaco di Brusciano. Ma ora si dice che dia fastidio, dato che avrebbe un sostegno popolare trasversale. Non dimentichiamo il suo fidato consigliere regionale, Felice Di Maiolo, già sindaco di Mariglianella, che ha fatto il suo percorso con una lista improvvisata ma è riuscito a inserirsi nella maggioranza Deluchiana.

Siamo davanti a un bel paradosso, perché i suoi amici sostengono che Romano potrebbe andare a genio non solo a Forza Italia e alla Lega, ma addirittura a Azione e persino tra i renziani. E, come se non bastasse, gode anche del supporto del vice presidente esecutivo della UE, Raffaele Fitto. Proprio ciò che Cirielli e il suo fido Antonio Iannone, sottosegretario al MIT, senatore e commissario regionale di FdI, non possono tollerare!

Anzi, questi continuano a ripetere che non vogliono avere nulla a che fare con i deluchiani pronti a saltare sul carro del centrodestra. Insomma, è meglio un politico tradizionale piuttosto che uno trasversale. Ma per Forza Italia (e probabilmente anche per altri), la scelta migliore sembra essere un candidato trasversale, e ancor meglio se civico, piuttosto che un politico di professione. Si parla proprio di Giosy Romano!

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