Prestiti per famiglie in crisi: la Regione Piemonte si ricorda di stanziare 7,5 milioni. Ecco chi avrà l’onore di beneficiarne e come fare per accaparrarseli

Prestiti per famiglie in crisi: la Regione Piemonte si ricorda di stanziare 7,5 milioni. Ecco chi avrà l’onore di beneficiarne e come fare per accaparrarseli

Ah, il sublime sostegno della Regione! Perché chi non lotta con le spese d’affitto ha davvero bisogno di una mano, giusto? Finalmente, dopo un anno di ‘attesa’, il fondo regionale per il sostegno alla locazione è stato rinnovato, non solo per quest’anno, ma addirittura per i prossimi due. Quale generosità da parte del governo locale, che stanzia la bellezza di 7,5 milioni di euro nei prossimi tre anni. Già l’idea di aiuti economici suona affascinante quanto trovare monete per strada.

Stiamo parlando di un aiuto concreto, ovviamente, che durante questo triennio coprirà da otto a quattro mesi d’affitto oppure la bellezza di sei rate del mutuo se sei tra i fortunati. E chi saranno questi fortunati? Le famiglie che fanno i salti mortali per trovare un affitto che non le distrugga finanziariamente, che magari hanno un lavoro pagato meno di una paghetta settimanale, oppure quelli che hanno appena concluso una battaglia legale chiamata ‘divorzio’. Urge il Fedro del sostegno, non trovi?

Ma torniamo al grande uomo dietro a questa delibera, l’assessore Maurizio Marrone, che saggiamente ha deciso di darci la carota e non la frusta. Non solo conferma il fondo, ma lo fa con una finta solennità che sarebbe invidiabile anche per un attore di teatro. «Rinnoviamo uno sforzo economico importante», dice, come se stesse parlando di qualcos’altro di grande valore, come un nuovo stadio di calcio, piuttosto che un misero fondo di salvataggio per chi rischia di finire in strada.

Naturalmente, non dimentichiamoci della grande attenzione riservata ai padri separati. Sì, perché tra tutte le categorie bisognose, pare che i padri divorziati meritino un trattamento speciale. Un applauso a Marrone per cotanta dedizione nel ‘salvarli dalla strada’ mentre l’umanità continua a girare in circolo nel caos. La sua frase “in un momento già difficile di fragilità psicologica” è un colpo di genio; chi non si sentirebbe rinfrancato nel sapere che ci sono risorse economiche per evitare di aggiungere un ulteriore stress alla già pesante vita del padre separato?

Ma non finisce qui! La gestione del fondo sarà affidata alle Agenzie sociali per la locazione, quelle istituzioni che si sono già distinte per la loro incredibile efficienza e umanità. Prenda nota, ad esempio, dell’Agenzia “Locare” a Torino. Gli autoctoni in difficoltà possono recarsi da loro per presentare una domanda, in un processo snellito e veloce come un carro in panne. La loro missione? Mettere in contatto proprietari e famiglie in difficoltà. Un compito nobile, non c’è dubbio, anche se lascia sempre un retrogusto amaro da ‘a chi serve davvero questo servizio?’

In definitiva, ci sono anche contributi per i proprietari di case che, a sorpresa, non riescono a pagare. Un altro esempio di come il circo della burocrazia si continui a muovere senza mai fermarsi, mentre le famiglie cercano di rimanere a galla. Ebbene, chi ha bisogno di una casa al giorno d’oggi, quando abbiamo nuovi fondi che riempiono gli spazi vuoti delle politiche sociali già farraginose?

Ogni volta che sentiamo parlare di mutui e problemi economici, ci viene da chiedere: “E chi non ha difficoltà oggi, eh?” Sì, perché in un meraviglioso paese come l’Italia, non basta avere un lavoro e sognare di possedere una casa; bisogna anche affrontare requisiti degni di un reality show per ottenere un sussidio.

Per accedere a questi sussidi, ecco i magici requisiti da soddisfare: cittadinanza italiana o permesso di soggiorno, reddito Isee non superiore ai 26 mila euro, e ovviamente un’adeguata residenza o attività lavorativa nel comune dove si fa domanda per almeno un anno. Dimenticate di avere una villa con vista mare: niente proprietà esclusive di immobili di pregio! E se sei giovane e sotto i 35 anni, preparati a dimostrare che anche la tua famiglia ha i requisiti Isee. E non dimentichiamo i genitori separati: se la casa coniugale non è più a disposizione, probabilmente sei sulla buona strada per ottenere un contributo. Chiara, no?

Ma aspetta! Se sei fortunato e rientri in queste categorie, potrai godere di un contributo per l’affitto di otto mensilità se hai un Isee sotto i 6.400 euro, di sei mensilità per chi è sotto i 10.600 euro e di quattro per chi è fino ai 26 mila euro. E per i generosi proprietari che affittano i loro immobili a canone concordato? Un bel contributo che va da 1.500 euro per i contratti di 3+2 anni, fino a 3 mila euro per quelli di 6+2 anni. Un vero affare, vero?

Passiamo ora a chi ha la fortuna di avere un mutuo. Se ti sembra tutto così bello, sappi che le cose non sempre vanno a gonfie vele. Potrai contare su un sostegno economico che copre fino a 12 rate mensili per chi ha un Isee sotto i 6.400 euro; nove rate per chi è sotto i 10.600 euro e sei rate per chi arriva ai 26 mila euro di Isee. In altre parole, più fai fatica, più ti si offre una manciata di spiccioli.

Non c’è nulla come un sistema pensato per aiutarti, ma con un elenco di requisiti così lungo, sembra più una caccia al tesoro che un aiuto reale. Chi avrebbe mai pensato che ottenere sostegno potesse essere così complicato? Ah, l’ironia della burocrazia italiana!

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