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Francesco Tacente, l’illustre esordiente della politica tarantina. La farsa di una cena con Salvini e Albanese: pronti a dialogare con chiunque pur di non stare a sinistra!

28 Maggio 2025
Francesco Tacente, l’illustre esordiente della politica tarantina. La farsa di una cena con Salvini e Albanese: pronti a dialogare con chiunque pur di non stare a sinistra!

Avvocato cassazionista, 42 anni, cattolico, Francesco Tacente è il candidato di una coalizione di civiche moderate, perché chi non vorrebbe un avvocato alle redini di Taranto? Non si sa mai quando potrebbe tornare utile un esperto legale, soprattutto in una campagna elettorale dove le promesse volano più in alto delle idee.

Volto nuovo della politica, il nostro eroe politico, il 42enne Francesco Tacente, avvocato pieno di buone intenzioni, si è lanciato nella frenetica corsa verso il ballottaggio dell’8 e 9 giugno. Ammettiamolo: il primo turno lo ha lanciato in un’avventura che lo separa di poco meno di diecimila voti dal campione in carica, quel Piero Bitetti del centrosinistra, che sembra avere tutti gli atout dalla sua parte, tranne forse un buon piano di emergenza.

«Avvocato Tacente, si aspettava questo risultato?». E qui vediamo il suo talento da avvocato in azione: «Lo speravamo, anche se evidentemente non era supportato dalle altre forze politiche e neanche dai sondaggisti. Noi, però, avevamo questa esponenziale attestazione da parte dei cittadini durante gli incontri e idolatrando le strade». Sì, perché a chi non piacciono gli adoratori di strada? Si sentono così in contatto con la realtà!

Ora, non possiamo non notare il tema del cambiamento, un classico ad ogni tornata elettorale, giusto? «È basato sulla discontinuità», ci dice. Perfetto, ma quando è che abbiamo mai visto un vero cambiamento senza una dose di ideologia? La ricetta sembra semplice: meno conflitti ideologici e un patto con i cittadini per un futuro roseo. Ah, l’utopia! Dopo più cadute anticipate del Comune che possiamo contare, si promette un’amministrazione stabile e competente, liberata dall’ideologismo che, a suo dire, impediva di fare il lavoro necessario. Chi diavolo è chiaro? Lo capirò mai?

La sua affermazione che mai ha avuto una tessera di partito è quasi una dichiarazione di amore verso la civica ideologia! «Io sono di estrazione civica», ripete con orgoglio, mentre dall’altra parte c’è un candidato di 25 anni in politica che non ha nemmeno lontanamente realizzato un cambiamento, ma chi lo ascolta mai si chiede? Queste contraddizioni non sembrano vedere la luce!

Ma la vera domanda è: ha già avviato il dialogo con le altre forze politiche in vista del ballottaggio? «Non ancora», risponde. Ma certo, perché affrettarsi? «La natura civica della coalizione ci permette di aprire le braccia». Certo! Perché quando hai bisogno di sostegno devi sempre essere aperto e accogliente, ma solo per i giusti candidati, quelli alternativi al centrosinistra. Roba da non credere! Il confronto si basa sui contenuti politici, e non su chi porta il cappello più strano, come è giusto che sia in politica. E noi qui, a osservare quest’opera teatrale!

Antitetico al centrosinistra, noi siamo così aperti e dialoganti che potremmo quasi dare lezioni di comunicazione a un muro. Ma, parlando seriamente, il ballottaggio non è certo un “secondo tempo” di un partita calcistica, no, è una nuova elezione, come se la prima non fosse mai esistita. La mia priorità? Interlocuire con il centrodestra e iniziare questa fruttuosa collaborazione appena possibile. Sarà, in effetti, una campagna elettorale del tutto rinnovata, durante la quale dovrò, incredibilmente, convincere anche chi non ha avuto l’ardire di votarmi al primo turno. Dobbiamo rivolgerci a quel 44% di astenuti, persone senza dubbio disilluse dalla politica, e parlarci con sincerità… o almeno provarci.

Inutile dire che mi sono trovato a una cena di gala della Lega, dove ho avuto il piacere di incrociare il nostro amico salvini e l’imprenditore Antonio Albanese. Sapevo di incontrarli? Beh, con Salvini avevo un appuntamento, perché volevo affrontare i problemi di collegamento della nostra città con treni e aerei, e che impegni potrà prendersi come ministro. Albanese? Ah, è solo uno dei tanti imprenditori presenti a una cena che, a dire il vero, non ho organizzato io. C’erano ben oltre quattrocento persone, ma chi se ne frega dei dettagli, giusto?

Se dovessi essere eletto, quali criteri adotterò per la composizione della giunta? La risposta è semplice: politica e competenza vanno a braccetto, ma con quel tocco di serietà che finora è mancato. Non sarà una banale spartizione di poltrone come nel passato, e non ci troveremo di fronte a gente senza la minima idea di cosa stia facendo. Ambisco, con tutte le mie forze, a correggere gli errori precedenti, ma chissà come andrà davvero a finire.

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