L’ex deputato Emanuele Fiano ha recentemente inviato una lettera a tutte le opposizioni sulla situazione a Gaza. Ma chi avrebbe mai pensato che un politico potesse cercare di fare chiarezza in un contesto così confuso? La lettera è stata spedita dall’associazione Sinistra per Israele, di cui il signor Fiano è segretario. E indovinate un po’? Le opposizioni stanno organizzando una manifestazione per chiedere il cessate il fuoco immediato a Gaza – e chi poteva essere più coinvolto di lui?
Ma con tutta questa “solidarietà incondizionata”, a cosa si riferisce concretamente? Innanzitutto, il signor Fiano ha affermato che sono “con loro” nel condannare l’operato di Netanyahu e nel chiedere aiuti umanitari per la popolazione palestinese. Logico, no? Già, ma non si può ignorare “altri fattori”. Ma quali altri fattori? Un’ottima domanda.
Fiano chiede che, durante la manifestazione, vengano espressi alcuni punti imprescindibili per fermare l’azione del governo israeliano. Questo include certamente il rilascio degli ostaggi catturati il 7 ottobre. Ah, perché le persone rapite a quanto pare devono essere un pensiero secondario, e se ne parla solo quando fa comodo. «Sì certo», dice, «richiediamo la liberazione immediata di tutti i rapiti israeliani». Meraviglioso! Naturalmente, per questo è fondamentale che vengano esposte anche le coccarde gialle dei rapiti. Come se un bel pezzo di stoffa potesse cambiare la storia.
Ma non finisce qui, perché ci deve anche essere una “ferma condanna” a Hamas. Che novità! Si chiede anche una solidarietà “attiva” verso quegli israeliani che si oppongono al governo e verso i palestinesi che si oppongono a Hamas. Insomma, un appello a un bel dibattito pacato e razionale in mezzo a una guerra, perché questo è ovviamente il momento giusto per promuovere la tolleranza, giusto?
Ma le cose in Israele non sono così semplici. Fiano ha citato esempi di israeliani che si oppongono a Netanyahu, menzionando Ehud Olmert, ex primo ministro. Un’ottima selezione di appoggi, non c’è che dire! E potete scommettere che in mezzo a tutta quest’opposizione, il governo è stabile come un castello di carte. Con soli 68 deputati su 120, e la questione degli ortodossi che ha bloccato tutto – che meraviglia di democrazia!
E chi sono questi deputati ortodossi? Ah, si parla di circa 18. Ma, ovviamente, c’è una polemica infinita legata al fatto che non fanno il servizio militare. Una chicca, non c’è che dire! Il rapporto tra le forze di governo e quelle delle opposizioni sembra davvero la trama di una serie drammatica – punto di vista che non avrebbe sfigurato in un qualsiasi reality show, dove il dramma diventa il nuovo pane quotidiano. È incredibile come il teatro della politica riesca a mescolare il tragico al comico, e il signor Fiano è solo uno dei tanti attori su questo bizzarro palcoscenico.
Ah, l’Italia, questo magnifico teatro di contraddizioni! Ma che sorpresa scoprire che, mentre il governo vanta una maggioranza parlamentare, l’opinione pubblica si schiera massicciamente con l’opposizione. Che meraviglia di democrazia, non trovate?
Ma parliamo della lettera inviata all’opposizione. Perché solo a loro? Ah già, hanno organizzato la manifestazione, perché ovviamente è sempre bello vedere un’opposizione in azione… o forse si tratta solo di un modo per farli sentire importanti. Ma non preoccupiamoci, ci mancherebbe altro!
Senza dubbio, è un monito al governo per gli eventi drammatici che si stanno svolgendo a Gaza. La risposta? “Vogliamo lavorare dentro la sinistra”, perché chi ha tempo da perdere non può limitarsi a condannare il governo d’Israele. “Due popoli, due Stati”, dicono. Già, perché è un concetto così semplice da realizzare, vero?
E ora veniamo ai membri di questa associazione che si autodefinisce Sinistra per Israele. Solo ebrei, giusto? Macché! “Tutt’altro”, dicono. Ma chissà perché un’associazione con un nome del genere attira solo un certo tipo di attenzione. Certo, gli ebrei sono una minoranza qui. E applaudiamo la forte condanna all’antisemitismo, ma chi si preoccupa delle incoerenze del discorso?
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