Astensione trionfa: Giugliano torna ai Democratici, Nola si arrende al centrodestra

Astensione trionfa: Giugliano torna ai Democratici, Nola si arrende al centrodestra

Partiamo dalle certezze. Il PD ha perso a Nola, nel senso che non si è proprio presentato. Dunque è una sconfitta per abbandono del campo. E chi non partecipa va dritto verso il baratro! La seconda certezza: continua a aumentare l’astensionismo. La percentuale di votanti in Campania è diminuita in media del 10%. Un trionfo, non c’è che dire. Ovviamente, il record negativo spetta alla provincia di Napoli: 55% a fronte del precedente 65%. Chi l’avrebbe mai detto? Già, perché non si fa mai un referendum per sapere se alla gente piaccia andare a votare! Con un crollo nella terza città campana, ovvero Giugliano, di quasi 20 punti percentuali (45,5% stavolta contro il 64,3% della passata tornata elettorale). E indovinate un po’? Il primo sindaco eletto è proprio quello della città dei fratelli Manfredi (sindaco e consigliere regionale), Nola, dove si è consumato il pasticcio del PD. D’altronde, la corsa di Andrea Ruggiero è stata una maratona solitaria. La sua coalizione civica di centrodestra dovrebbe aver superato il 70% dei consensi. E come se non bastasse, Fratelli d’Italia ha presentato un suo candidato, Maurizio Barbato, rompendo di fatto l’asse governativo. Ma si sa, sono elezioni locali e i fattori da considerare sono sempre diversi, giusto?

A Giugliano, terzo comune della Campania, il centrosinistra vince con dieci punti di distacco sul centrodestra. Diego D’Alterio si attesta intorno al 52%, mentre Giovanni Pianese, ex sindaco e più volte consigliere regionale della Campania, è al 44%. Mica male per un ex, no? D’Alterio, commercialista, è stato nella scorsa consiliatura presidente del Consiglio Comunale, sostenuto da ben cinque liste oltre a quella del PD. Ma non è finita qui; il M5S, fino a pochi mesi fa alleato dei dem, non si è presentato alla competizione. Salvatore Pezzella, già consigliere comunale e metropolitano di Napoli dei pentastellati, è stato candidato di una civica. Davvero una scelta audace, complimenti! A Giugliano si è tornati al voto dopo le dimissioni a febbraio scorso dei consiglieri di maggioranza che sostenevano il dem Nicola Pirozzi, sindaco del “campo largo”… tanto largo che è riuscito a far scappare i suoi!

Ah, la scena politica italiana, un vero e proprio teatro dell’assurdo. Pirozzi aveva deciso di ricandidarsi. O almeno, così si pensava. Ma, alla vigilia del voto, puff, scomparso! Che colpo di scena, eh? Non sarebbe un problema se il Comune non fosse in balia di inchieste giudiziarie e altre beghe, con la commissione di accesso che si è insediata proprio nel momento più drammatico. Ma certo, a chi interessa, vero? La commissione ha avuto tempo fino a qualche giorno fa per smascherare eventuali infiltrazioni mafiose, perché si sa, la mafia ha sempre un ottimo tempismo. E ora, la nuova giunta si troverà a dover fare i conti con la spada di Damocle del commissariamento. Un bel modo di iniziare, non c’è che dire.

Passiamo a Marigliano, dove la democrazia sembra vivere un vero incubo. Fino a tarda serata il conteggio dei voti è talmente lento che ci si chiede se non siamo tornati ai tempi della carta carbone. Qui si fronteggiavano due colossi della politica locale: Paolo Russo, ex deputato azzurro molto vicino a Mara Carfagna, sostenuto da pezzi del PD (sì, proprio quelli della zona Schlein) e da parte della destra (ci mancava solo il “Fratelli per Marigliano”), e Gaetano Bocchino, il candidato col simbolo del Partito Democratico e di Azione. Ah, che meraviglia della varietà politica teatrale, vero?

Ma ecco la novità: i 5Stelle, eternamente assenti, si sono fatti da parte come sempre. E sorpresa: Bocchino sembra andare forte, potrebbe perfino aver vinto al primo turno! In dieci sezioni su ventiquattro, il candidato dem, staffista della consigliera regionale Bruna Fiola, è al 55%. Non sarebbe divertente se non fosse così tragico. E non finisce qui! Nella città di Franco Alfieri, anche lui in mezzo a inchieste giudiziarie, il centrosinistra pare avvantaggiato, con Gaetano Paolino che avrebbe superato Carmine Caramante, sostenuto, fra gli altri, dal partito della premier, i famosi Fratelli d’Italia. È proprio un bel ballerino questo mondo politico, non vi pare?

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