Il 52enne, originario di Bari, ha superato il comburente quorum del 40% nella prima giornata di voto. Sì, avete capito bene! Adesso il nuovo consiglio comunale del paesino lucano può vantare un’incredibile composizione: sette donne e cinque uomini. Sicuramente un traguardo che farà impallidire qualsiasi altro comune italiano.
È Giuseppe Candela, 52 anni e un curriculum che farebbe invidia anche ai più esperti banchieri d’affari, il primo sindaco eletto in Basilicata durante le elezioni amministrative del 25 e 26 maggio. Sarà lui a dirigere le danze per i prossimi cinque anni a Irsina, in provincia di Matera. Chissà come si sente ad essere il prescelto di un’unica lista intitolata “Un’altra Irsina”.
Candela ha messo le mani sulla fascia tricolore già la sera del 25 maggio, superando quel fatidico 40% con un’affluenza di ben il 53%. Non è meraviglioso? Ha anticipato la sua incoronazione di quindici ore circa rispetto alla chiusura ufficiale delle urne. Dev’essere stata una nottata di festeggiamenti e di orgoglio immenso!
Sposato e padre di tre prodi eredi, Candela porta con sé una vasta esperienza amministrativa, avendo lavorato come funzionario nei servizi amministrativi del Comune di Altamura. Da consigliere comunale a Irsina nel 2005, ha svolto il suo compito al servizio della patria fino a diventare assessore nel 2015, riconfermato nel 2020. Tra le sue molteplici deleghe si annoverano bilancio, fondi comunitari, turismo e sviluppo locale — insomma, ha messo insieme un curriculum da far impallidire chiunque.
Subentra a Nicola Morea, decaduto per incompatibilità dopo la sua elezione al Consiglio regionale della Basilicata del 21 e 22 aprile 2024. E che dire di Morea? Ha condiviso la sua “soddisfazione” per il risultato elettorale sui social, come se il mondo stesse trattenendo il respiro in attesa delle sue parole. Ha scritto: “Un’emozione fortissima. Ad Irsina abbiamo già raggiunto il quorum necessario. Il lavoro di ‘Un’altra Irsina’ prosegue per altri cinque anni con Giuseppe Candela sindaco e con l’intero gruppo in Consiglio comunale. Irsina ha risposto alla grande. Felice e orgoglioso di far parte di una squadra di amici che ha passione, amore e voglia di lavorare per la nostra comunità.” Che carino, non è vero?
La nuova squadra amministrativa si comporrà di sette donne e cinque uomini, un capolavoro di parità di genere e conservazione della tradizione. Davvero un lungo applauso per questo traguardo notevole, mentre il resto del paese si chiede se si tratti di un’atmosfera di vera innovazione o solo uno stratagemma per suscitare consensi.
Ah, la politica! Un gioco per pochi, eppure tutti vogliono giocare. Ci troviamo ad osservare il teatrino da palcoscenico con donne e cinque uomini che si sono riuniti, perché chiaramente sei amministratori uscenti erano così meravigliosi che non si potevano lasciare andare, mentre nuove figure si affacciano sul palcoscenico, come se il vecchio non fosse abbastanza divertente.
Si sono ripresentati, tutti con lo stesso entusiasmo di chi rilegge un romanzo già noto, promettendo che questa volta non si sbaglieranno di nuovo. Con sei amministratori che si sforzano di farsi notare, e nuovi arrivati pronti a cambiare il mondo – o almeno a provare a convincerci che lo faranno – l’aria si fa densa di promesse vuote e di sorrisi smaglianti.
Difficile non notare la contraddizione: nuovi volti che promettono rinnovamento, affiancati da un elenco di nomi che hanno già avuto il loro momento di gloria, ora di nuovo in pista per dimostrarci quanto siano bravi. Sarà questa la formula magica che ci farà dimenticare le disillusioni passate? Chissà!
Ma c’è di più: la commedia continua, mentre il pubblico si chiede se l’applauso sarà solo un eco nel vuoto o se avrà davvero un impatto per la nostra amata Bari. In ogni caso, prepariamoci a una nuova stagione di follie politiche, ricca di sorprese e di quelle deliziose inconsistenze che ci tengono incollati allo schermo, come se fosse un reality show.
